Sul trofeo del Mondiale per Club c’è inciso, per due volte, il nome di Gianni Infantino

Il presidente della FIFA ha voluto lasciare la sua firma in modo indelebile.
di Redazione Undici
18 Novembre 2024

Qualche giorno fa, la FIFA ha rivelato come sarà fatto il trofeo che verrà consegnato al capitano della squadra vincitrice del Mondiale per Club 2025. Realizzato in collaborazione con Tiffany, si tratta di una coppa – che poi non è propriamente una coppa, ma vabbè – dal design decisamente particolare: è una sorta di anello che può trasformarsi in uno scudo, ma anche – come si legge sul sito ufficiale FIFA – «una struttura poliedrica e orbitale». Un’altra delle caratteristiche innovativa di questo trofeo sono le incisioni che ripercorrono la storia del calcio: tra immagini e scritte in diverse lingue, l’obiettivo della FIFA e di Tiffany era di celebrare le cose più belle, e più indimenticabili, che il gioco abbia mai offerto.

Tra queste incisioni, però, ce ne sono due che Gianni Infantino – presidente FIFA, ideatore e grane promotore del torneo, supervisore alla realizzazione del trofeo – ha voluto dedicare a se stesso. La prima è dedicata al “founding president: Gianni Infantino”. La seconda è quella secondo cui il Mondiale per Club darà inizio a una «golden era of club football: the era of the FIFA Club World Cup», che il torneo sarà «The pinnacle of all club competitions» ed è stato, naturalmente, «inspired by the FIFA president Gianni Infantino». Sì, avete letto bene: Infantino ha fatto incidere, per due volte, il suo nome sul trofeo del Mondiale per Club.

In questo articoloThe Athletic ha scritto che «il nome e la firma di Infantino incisi sul trofeo sono un passo indietro rispetto ai tempi di Jules Rimet, il presidente della FIFA che creò la Coppa del Mondo nel 1930. E che volle che l’intero trofeo prendesse il suo nome». È un paragone un tantino azzardato, ma abbastanza calzante. Ricordiamo che il Mondiale per Club si svolgerà negli Stati Uniti – esattamente come il Mondiale per le rappresentative nazionali dell’anno successivo – a giugno prossimo, quando saranno passati meno di cinque mesi dal secondo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Anche questo, a pensarci bene, è un dato significativo.

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