Tra i problemi della Juventus c’è anche un calciomercato deludente

Koopmeiners, Nico González e Douglas Luiz sono stati praticamente trasparenti, almeno finora.

Il fatto che la Juventus, come dire, abbia manifestato qualche difficoltà è abbastanza evidente. E lo è da tempo, non certo da oggi. Allo stesso tempo, è vero pure che la squadra bianconera ha dovuto/deve fare a meno di calciatori centrali nel nuovo progetto tecnico, si pensi ai lunghi infortuni capitati a Bremer e Cabal, all’assenza diventata prolungata di Nico González, a tutti gli altri problemi – piccoli e grandi – che hanno limitato giocatori come Vlahovic, McKennie, Milik, Weah, Conceição, Koopmeiners. Detto questo, però, è arrivato il momento di considerare anche un altro aspetto: l’impatto del calciomercato estivo sulla squadra di Thiago Motta, il rendimento dei nuovi acquisti in relazione non tanto all’investimento fatto per prenderli, quanto alle aspettative suscitate dal loro arrivo. Ecco, soprattutto da questo punto di vista il bilancio non può che essere considerato negativo.

Kephrem Thuram, Pierre Kalulu e (soprattutto) Conceição sono di gran lunga i nuovi acquisti della Juve che hanno fatto meglio in questo inizio di stagione. Nessuno di loro, però, ha davvero incantato: delle buone o anche delle ottime prestazioni si sono alternate con partite poco più che sufficienti. In questo senso, i numeri sono eloquenti: l’esterno portoghese ha messo insieme cinque assist e due gol, Thuram ha servito due passaggi decisivi, fine delle trasmissioni. Kalulu è un difensore, ok, ma la grande partita di Lipsia è rimasta un exploit isolato, per quanto brillante: la Juventus subisce pochissimi gol quando c’è lui in campo e in generale, ma di certo non stiamo (ancora) parlando di un centrale in grado di non far rimpiangere Bremer.

Per il resto, il contributo dei nuovi acquisti è stato poco più che impalpabile. Sì, Cabal ha iniziato la stagione in modo positivo e poi è stato stoppato dalla rottura del crociato, ma quelli relativi a Koopmeiners, Nico González e soprattutto Douglas Luiz sono dei casi davvero spinosi: il trequartista olandese, al di là di una condizione mai davvero al top, è lontanissimo anche solo dal ricordare le prestazioni totali offerte con la maglia dell’Atalanta, sia nella quantità che nella qualità delle giocate; Nico è stato ed è ancora bloccato dagli infortuni, 307 minuti in campo sono veramente pochi, ma la natura non traumatica dei suoi problemi fa sorgere inevitabilmente dei dubbi sulla sua spendibilità nel contesto della Juve, almeno in questa stagione; Douglas Luiz doveva essere uno degli acquisti più importanti dell’anno, guardando all’intera Serie A e non solo alla Juve, ma fino a questo momento ha messo insieme solo due partite da titolare e un totale di 312 minuti in campo. Poco poco di più rispetto a Nico, insomma.

Ogni rivoluzione di mercato comporta dei rischi, è chiaro. Nel caso della Juventus, però, è chiaro che la maggior parte delle scelte fatte da Giuntoli non stiano pagando. O comunque stiano pagando in modo meno significativo rispetto alle attese. La percezione collettiva in qualche modo è inevitabilmente influenzata dall’esito – nefasto, finora – dell’operazione relativa a Douglas Luiz, e dalle prestazioni abuliche di Koopmeiners. Nel senso: i due acquisti più importanti non stanno facendo bene, e allora tutto è da accartocciare e da buttare nel cestino. Ovviamente non è giusto ragionare in questo modo, ma al tempo stesso l’impatto di Thuram, Kalulu, Conceição e anche di Cabal, almeno fino al suo infortunio, non può controbilanciare quelle che, finora, sembrano delle scommesse perse. Esattamente come il dato delle zero sconfitte incassate da Motta, un dato di per sé impressionante a inizio dicembre, viene ridimensionato dai dieci pareggi stagionali. Tra cui quelli contro Empoli, Cagliari, Parma, Lecce e Lille. Come dire: si fa fatica a essere contenti.