La WADA cambierà alcuni protocolli antidoping, e per Sinner potrebbe essere un’ottima notizia

Le modifiche saranno effettive a partire dal 2027, ma l'indirizzo è piuttosto chiaro: l'assunzione involontaria di sostanze proibite sarà praticamente depenalizzata.

I grandi successi colti nel 2024 da Jannik Sinner sono francamente incontestabili. L’unica ombra è quella della sentenza WADA, acronimo di World Anti-Doping Agency, sulla sua contaminazione involontaria da Clostebol. Il pronunciamento definitivo è atteso per febbraio, ma proprio dalla WADA, nel frattempo, è arrivata una potenziale buona notizia per il tennista numero uno al mondo: il comitato esecutivo dell’agenzia, in occasione della riunione del 5 dicembre, ha approvato dei cambiamenti ai protocolli antidoping a partire dal primo gennaio 2027. Siamo molto in ritardo rispetto al caso-Sinner, ma il punto sta nelle indicazioni che si possono trarre da quanto deliberato in seno alla WADA: si parla proprio di “doping involontario”, ovvero i casi in cui gli atleti si ritrovano a contatto con sostanze proibite in modo del tutto involontario. Esattamente quello che è successo a Sinner.

Ma andiamo con ordine: secondo quanto riporta Ubitennis, il cambiamento più significativo riguarda il concetto di “Prodotto contaminato” (Contaminated Product), sostituito con “Fonte di contaminazione” (Contaminated Source). Ed ecco la definizione esatta di questa nuova dicitura: «Una fonte imprevedibile di Sostanza Proibita, come: l’ingestione di una medicina che contiene la sostanza proibita la quale non è specificata nell’etichetta o la cui presenza non può essere identificata con una ragionevole ricerca Internet; la consumazione di cibo o bevanda, come per esempio carne o acqua contaminata, che contiene la Sostanza Proibita senza che ci fosse un avvertimento o altra comunicazione che notifichi la possibile presenza della Sostanza Proibita; l’esposizione alla Sostanza Proibita che era stata usata o posseduta da una terza persona, sia attraverso il contatto diretto dell’Atleta con la terza persona oppure attraverso il contatto con oggetti toccati o maneggiati dalla terza persona; oppure attraverso contaminazione ambientale». È impossibile, in queste frasi, non farsi tornare alla mente il caso-Sinner.

Un’altra modifica sostanziale che entrerà in vigore nel 2027 riguarda la possibile introduzione di una soglia di punibilità, al di sopra della quale si determinerebbe la positività di un atleta a una sostanza proibita. In pratica, potrebbe essere fissata una quantità minima di agente ritenuta dopante – quella che, in teoria, determinerebbe l’acquisizione illecita di un vantaggio prestazionale – riscontrato durante le analisi. Se quella quota non dovesse essere raggiunta, l’atleta in questione risulterebbe non imputabile. E anche qui è evidente la prossimità con quanto accaduto a Sinner.

Come detto, formalmente Sinner non dovrebbe poter beneficiare di questi cambiamenti. Ma è chiaro che da qui in avanti, in virtù di quello che la WADA ha già deliberato per il suo futuro, gli avvocati del tennista italiano avranno più appigli e quindi margini più ampi per costruire la loro difesa. Se la filosofia dell’azienda antidoping internazionale va nella direzione di de-responsabilizzare chi viene riconosciuto come un assuntore del tutto involontario, e Sinner in primo grado è stato giudicato in questo modo, allora non è assurdo immaginare che il caso del tennista italiano possa risolversi senza troppe conseguenze.