«Dobbiamo riconoscere la posizione in cui siamo. Penso che le persone siano stufe di scuse. A volte devo parlare di retrocessione, perché questo club ha bisogno di uno shock». Ruben Amorim, tecnico del Manchester United, non ha usato giri di parole, dopo l’ennesima sconfitta del suo club, superato in casa 2-0 dal Newcastle. È molto strano per un club come lo United associare la parola “retrocessione”, ma la fine del 2024 ha portato anche questo ingombro nelle teste dei tifosi. Del resto, al termine del girone di andata in Premier, lo United è quattordicesimo con 22 punti, 7 in più della zona retrocessione – il cui terzultimo posto è attualmente occupato dall’Ipswich. La zona calda è più vicina di quanto lo sia la zona europea: il sesto posto, occupato dai rivali cittadini del City, è lontano nove punti.
Per il club più titolato d’Inghilterra, con 20 campionati in bacheca e con l’ultima retrocessione lontanissima nel tempo (risale al 1974), uno smacco incredibile. Eppure Amorim e i suoi non possono più nascondersi, a fronte dei numeri: sei sconfitte in un mese, tra tutte le competizioni, non accadevano addirittura dal 1930. In casa le sconfitte di fila in campionato sono già tre, e questo non accadeva dal 1979. In tutto, i ko sono nove finora in Premier, quasi la metà delle partite disputate: squadre come Brentford, Crystal Palace ed Everton hanno perso di meno. E così in basso in classifica lo United non ci finiva da 35 anni.
Nemmeno il cambio allenatore, con Amorim subentrato a novembre a ten Hag, ha sortito gli effetti sperati. Anzi: il ruolino di marcia del portoghese è di 4 vittorie, 1 pareggio e 6 sconfitte, con una media di 1,1 punti a partita che è persino più bassa di quella, non certo esaltante, del suo predecessore. Amorim ha cercato sin da subito di imporre la propria idea di gioco allo United, con il suo 3-4-2-1 come marchio di fabbrica: anche con le convinzioni del nuovo tecnico, le certezze per i Red Devils non sono mai arrivate.
Anzi, se possibile alcuni giocatori sono finiti in un vortice ancora più profondo. Come il caso di Joshua Zirkzee, uno dei 4 acquisti più costosi dell’estate: tolta la doppietta contro l’Everton, nemmeno con Amorim l’ex Bologna sembra essere uscito dalle sue difficoltà. Nell’ultimo match contro il Newcastle, Amorim lo ha addirittura sostituito alla mezzora del primo tempo: i fan hanno applaudito la sostituzione, Zirkzee ha preso la via degli spogliatoi in lacrime. E anche il mancato ingresso di Rashford, in panchina per tutti i 90 minuti, ha fatto mugugnare qualcuno: «Voi pensate a Marcus, io devo pensare alla squadra», ha risposto Amorim piccato. La prossima partita di Premier per lo United sarà contro gli storici rivali del Liverpool, che invece stanno vivendo una stagione da re incontrastati del campionato. Quasi un testa-coda, più che uno scontro diretto.