E intanto al Manchester City continuano a essere spietati con i capitani

L'addio di De Bruyne porterà al settimo cambio di fascia negli ultimi sei anni.
di Redazione Undici

La notizia dell’addio a fine stagione – cioè alla fine del suo attuale contratto on il Manchester City – di Kevin De Bruyne ha fatto il giro del mondo. È tutto giusto, ci mancherebbe altro: in fondo parliamo di un calciatore che ha cambiato la storia del City, trascinandolo di peso nell’élite globale, e che ha illuminato il gioco come pochi altri colleghi della sua epoca. Al di là del caso specifico, però, la fine del rapporto tra KDB e il club campione d’Inghilterra mette in evidenza anche un altro aspetto: nella squadra di Guardiola, i capitani hanno una vita piuttosto breve. Nel senso che i rinnovamenti continui imposti dal tecnico catalano e dalla dirigenza sono cominciati sempre con la destituzione di chi portava la fascia al braccio.

Quello relativo a De Bruyne è solo l’ultimo caso: dal 2019 a oggi, infatti, il Manchester City ha lasciato andare ben sei capitani, col ritmo di uno all’anno. Come detto, il trend è iniziato nel 2019: Vincent Kompany non rinnovò il suo contratto e lasciò Etihad dopo otto stagioni, si trasferì all’Anderlecht e divenne subito player-manager della squadra belga. Altro giro altra corsa: nell’agosto 2020, in piena pandemia, David Silva giocò la sua ultima partita con la maglia del City. Lo spagnolo era stato scelto come successore di Kompany, ma la sua esperienza come capitano durò soltanto una stagione, prima del passaggio – sempre a parametro zero – alla Real Sociedad.

Dopo Silva, la fascia di capitano del Man City venne affidata a Fernandinho. Che, a differenza dei suoi due predecessori, è riuscito a indossarla per due annate complete, 2020/21 e 2021/22. Poi però anche il centrocampista brasiliano lasciò il club a parametro zero, l’annuncio del suo addio a fine stagione arrivò a metà aprile di tre ani fa. Stessa sorte capitata a Ilkay Gündogan, l’uomo che ha alzato la coppa della Champions League al cielo di Istanbul: nel frattempo il centrocampista tedesco è tornato a Manchester, ma dopo la finale vinta con l’Inter venne formalizzato il suo passaggio al Barcellona. Sempre a scadenza di contratto e quindi a parametro zero, come accaduto a Kompany, Silva e Fernandinho, come accadrà a De Bruyne.

L’unica eccezione a questo iter consolidato è quella che riguarda Kyle Walker, scelto come successore di Gündogan: dopo un anno e mezzo dal passaggio di consegne, cioè a gennaio scorso, l’attuale difensore del Milan ha lasciato Etihad con sei mesi di anticipo rispetto alla fine naturale del suo contratto. La fascia di capitano è passata a De Bruyne, che a fine stagione – non si è capito ancora se parteciperà o meno al Mondiale per Club – la consegnerà a qualche altro compagno. Un compagno al quale, pur con largo anticipo, diamo un consiglio spassionato: visto come vanno le cose ai capitani del City, forse è meglio che inizi a guardarsi intorno. Oppure a svuotare l’armadietto.

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