La peggior squadra di sempre in Premier League

Per il Southampton di Ivan Juric, la retrocessione è arrivata con sette giornate di anticipo: un nuovo record negativo per il massimo campionato inglese.
di Redazione Undici 07 Aprile 2025 alle 01:50

La sconfitta sul campo del Tottenham, un 1-3 mai davvero in bilico, ha certificato la retrocessione matematica del Southampton. A sette turni dalla fine, la squadra di Ivan Juric – ferma a dieci punti sul fondo della Premier League – non può più appaiare il Wolverhampton quartultimo a 32 punti. Si tratta di un nuovo record negativo, per il campionato inglese: mai prima di quest’anno, infatti, una squadra è scesa ufficialmente in Championship quando mancavano così tante gare alla fine del torneo. Il primato precedente, ovviamente fissato a sei partite dalla fine, era e resterà condiviso per sempre dall’Ipswich 1994/95, dal Derby County 2007/08, dall’Huddersfield 2018/19 e dallo Sheffield United 2020/21.

Chiaramente, visti certi numeri, non è successo nulla che non fosse già stato messo in conto. Anche perché in realtà le cose vanno malissimo da inizio anno: il Southampton allenato da Russell Martin, predecessore di Juric, aveva messo insieme una sola vittoria e due pareggi nelle prime 16 gare di Premier. Poi poco prima di Natale è arrivato l’ex tecnico della Roma e del Torino, che oltre al pareggio nel match d’esordio (0-0 in casa del Fulham) è riuscito a mettere insieme solo quattro punti, arrivati grazie al successo in casa dell’Ipswich e a un pareggio casalingo con il Crystal Palace. A dir la verità c’è stata anche una vittoria per 3-0 contro lo Swansea in FA Cup, ma quella naturalmente non ha avuto alcun tipo di impatto su un campionato ormai segnato, vissuto perennemente in stato di crisi.

In vista delle prossime sette partite, il Southampton avrà il compito/dovere di fare almeno due punti: raggiungere quota 12 permetterebbe ai Saints di non diventare la peggior squadra nella storia della massima divisione inglese, ovviamente per quanto riguarda la quantità di punti fatti in un campionato da 38 partite. Il record negativo appartiene a una squadra che è riuscita a entrare nell’immaginario collettivo, ovviamente dalla parte sbagliata: stiamo parlando del Derby County 2007/08, che chiuse la sua stagione con undici punti, frutto di una sola vittoria e nove pareggi. E che da allora non è più riuscito a tornare in Premier League – ma questo, ovviamente, non c’entra niente.

Tornando al Southampton, c’è da dire che la stessa chiamata di Juric non è stata una grande idea. Non perché l’allenatore croato non fosse all’altezza, ma semplicemente perché si trattava e si tratta di un tecnico dalle idee completamente opposte rispetto a quelle del suo predecessore: Martin, infatti, ha conquistato la promozione e poi ha affrontato la sua (prima) avventura in Premier puntando tutto su un gioco molto sofisticato, fortemente orientato al possesso palla intensivo, alla costruzione dal basso. Concetti che Juric, come dire, non mette proprio in cima al suo manifesto tattico.

Il tecnico croato, nel postpartita, ha ringraziato i tifosi del Southampton per gli applausi che hanno tributato ai giocatori nonostante la retrocessione: «Qui c’è chiaramente una cultura completamente diversa, è stato un grande momento», ha detto Juric. Che poi ha fatto un’analisi piuttosto significativa di ciò che è successo ai Saints: «Abbiamo molti giocatori di talento, ma che mancano di esperienza. C’è una fisicità completamente diversa tra noi e le altre squadre della Premier League. È la stessa situazione capitata a Leicester e Ipswich», ovvero le due squadre che molto probabilmente retrocederanno insieme al Southampton. E che l’anno scorso, esattamente come il Southampton, hanno conquistato la promozione. Proprio per questo le parole di Juric sono così significative: da anni, ormai, si sta affermando una tendenza per cui le squadre che salgono dalla Championship fanno un’enorme fatica a reggere l’impatto con la Premier League.

È un discorso primariamente e chiaramente economico, nel senso che la forbice – di investimenti, quindi di qualità – tra le due categorie sta diventando sempre più ampia. Il punto, però, è che al Southampton hanno fatto davvero un capolavoro al contrario, hanno sbagliato tutto ciò che potevano sbagliare. A cominciare da un mercato in entrata per cui sono stati investiti più di 120 milioni di euro e che sembrava anche promettente, visto che ha portato ai Saints giocatori come Harwood-Bellis (dal Man City), Ramsdale (dall’Arsenal), Brereton Díaz (dal Villarreal). E invece, alla fine, la sentenza del campo è stata inappellabile. Per il club, per i componenti dell’organico, per Martin e anche per Juric. Le cui colpe naturalmente sono relative, ma resta il fatto che neanche lui è riuscito a dare una scossa al Southampton peggiore di sempre. La classifica lo dice in modo piuttosto eloquente.

Leggi anche

>

Leggi anche

Calcio
Il Barcellona può finalmente tornare al Camp Nou, ma sono già scoppiate le polemiche per i prezzi dei biglietti
A meno di 189 euro sarà impossibile ammirare Yamal e compagni in azione nello stadio restaurato. E chiaramente ai tifosi blaugrana non va giù.
di Redazione Undici
Calcio
La Repubblica Democratica del Congo non è arrivata a un passo dai Mondiali grazie a un rito voodoo
L'allenatore della Nigeria sostiene che sia andata proprio così, ma in realtà dietro questo percorso c'è un lavoro che va avanti da anni.
di Redazione Undici
Calcio
Per l’Irlanda, Troy Parrott è diventato un vero e proprio eroe nazionale
Una tripletta da epica del calcio, per un Paese che non partecipa a un Mondiale da un quarto di secolo. E oggi perfino l'aeroporto di Dublino ha cambiato nome in onore dell'attaccante.
di Francesco Gottardi
Calcio
Luis Campos, il direttore sportivo del PSG, sta pubblicando i suoi appunti su Twitter
L’uomo che ha architettato il trionfo in Champions League del club francese ha deciso di svelare i segreti più intimi del suo mestiere.
di Redazione Undici