A Miami, nella notte italiana, Kimi Antonelli ha mostrato di essere un pilota che può prendersi la Formula Uno

La prima pole, anche se "solo" per la sprint race a Miami, è un altro segnale del suo talento.

Siamo solo al sesto GP del suo primo Mondiale in Formula Uno, ma Andrea Kimi Antonelli è già andato oltre le aspettative più alte, più ambiziose. E non solo perché abbia centrato la sua prima pole per una qualifica sprint, con un giro-gioiello di cui parleremo tra poco, ma per il modo in cui ha vissuto ed elaborato questa prestazione, per come l’ha analizzata ai microfoni, con distacco e puntualità d’analisi. Piccolo riepilogo, per chi si fosse perso ciò che è successo a Miami: nelle qualifiche per la sprint race in programma sabato, Antonelli ha chiuso il miglior giro con il tempo di 1’26″482, e così si è messo alle alle spalle le McLaren di Oscar Piastri e di Lando Norris, rispettivamente secondo e terzo. Piccolo riassunto delle puntate precedenti, giusto per dare ancora un po’ di contesto: Antonelli è alla sua stagione da rookie in Formula Uno, ed è giù diventato il pilota più giovane di sempre a far segnare un giro veloce e ad aver condotto un Gran Premio (entrambi i primati sono stati battuti durante la gara corsa a Suzuka quattro settimane fa, il 6 aprile 2025).

Insomma, tutto sta andando in una direzione chiara: quella per cui ci troviamo di fronte a un predestinato. A un pilota che ha tutto ciò che serve per prendersi la Formula Uno, o quantomeno per lottare occhi negli occhi con i più forti. Lo dicono i risultati che ha ottenuto e che ottiene, lo dice il suo stile di guida, ma anche – come già anticipato – per il modo in cui ha analizzato quella che, di fatto, è la sua prima grande impresa al volante della Mercedes: «Posso dire che non me l’aspettavo», ha detto a Sky subito dopo aver conquistato la pole, «ma posso dire anche che mi sono sempre difeso bene in qualifica. Forse nel settore due potevo fare ancora un pochino meglio, però credo di essere riuscito a fare un buon giro e sono molto contento di questo». Non accontentarsi mai di ciò che si fa, di solito, è il primo per chi sa di poter puntare all’eccellenza. Non solo in Formula Uno.

Subito dopo queste parole che possiamo definire “introduttive”, Antonelli ha iniziato a snocciolare una dinamica in cui è sembrato perfettamente a fuoco, concentrato nel suo ruolo di sviluppatore della macchina che guida. Com’è ovvio che sia, ma a pensarci bene non è una cosa così scontata: «Per quanto riguarda le gomme», ha detto, «già dalle prove libere abbiamo cercato di esplorare molto con le temperature, soprattutto per l’inizio del giro, in modo tale da riuscire a estrarre il massimo potenziale. Ero un po’ incerto sulla morbida perché non l’avevo usata nelle FP1, però alla fine ho sentito subito il grip nella prima curva e ho solo cercato di spingere al massimo. Più guido, più capisco meglio anche la gomma. Ogni weekend prendo sempre più confidenza con la macchina».

Infine, ma non in ordine di importanza, Antonelli ha dimostrato di avere anche grande intelligenza strategica e una sana consapevolezza di sé, potremmo dire una sorta di propensione al realismo: prima ha raccontato che «gli hotlap – i giri sulle macchine stradali che i piloti fanno insieme ai vip alla viglia dei gran premi, ndr – mi hanno aiutato, guidare è più utile che camminare a piedi sul circuito, anche se non è una macchina da corsa: riesci a capire meglio le traiettorie che devi fare»; in seguito, ha aggiunto che «in Mercedes non sappiamo quale potrà essere il nostro passo gara, non è detto che saremo alla pari di McLaren, Red Bull e anche Ferrari. Gli altri hanno girato meno, sta a me cercare di partire bene e poi avere un bel passo. Però partire davanti è un vantaggio, se stai nel traffico le gomme si surriscaldano di più e hai meno grip. Devo rimanere in testa il più possibile». Queste parole ci spiegano che forse, come dire, non è più il caso di sorprenderci se Andrea Kimi Antonelli stia già a un certo livello. La cosa di cui dovremmo sorprenderci, senza forse, è che compirà 19 anni il prossimo 25 agosto.

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