E se alcune partite di Serie A si giocassero in Australia?

Nel 2025, San Siro sarà fuori uso per causa Olimpiadi Invernali: un'occasione ghiotta per la Lega e per la stessa Australia, che avrebbe già presentato una ricca offerta.
di Redazione Undici

L’ipotesi che alcune partite di Serie A si disputino in Italia è sempre più concreta. Ormai il piano è in piedi da tempo, ed evidentemente la Lega si sente pronta. D’altronde gli interessi e le proposte non mancano di certo. L’ultima in ordine di tempo arriva dall’Australia: secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’ad di Lega Serie Luigi De Siervo ha informato Milan e Inter della ricca offerta arrivata dall’Australia: il Paese oceanico vuole ospitare una partita del campionato di Serie A. San Siro sarà infatti fuori uso per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, e quindi non potrà ospitare partite per il periodo che va dal 10 gennaio all’8 febbraio. Di conseguenza i due club milanesi sono alla ricerca di uno stadio. Facile pensare che le istituzioni australiane si siano fatte ingolosire da questa situazione.

Il Corsera spiega che il progetto deve comunque da superare uno scoglio non da poco: la volontà della UEFA, che finora non ha mai concesso il via libera a iniziative del genere. I club confidano in un’opera di convincimento da parte di Gabriele Gravina, presidente della FIGC ma soprattutto vicepresidente della Confederazione europea. Intanto, dall’Australia arrivano altri dettagli sotto forma di indiscrezioni: lil Sydney Morning Herald ha scritto che la proposta arriverebbe direttamente dall’ente turistico del governo dell’Australia Occidentale. E che l’accordo sarebbe ormai vicino alla chiusura.

Ok, ma in quale città si andarebbe a giocare? Anche qui sarebbe stato tutto programmato. La sede ospitante potrebbe essere Perth, dove lo scorso maggio si è già disputata un’amichevole post-stagionale tra Milan e Roma che ha portato circa 56.000 spettatori all’Optus Stadium. Quell’esperienza positiva ha rafforzato i rapporti tra la Serie A e le autorità locali, rendendo Perth la favorita rispetto a Sydney e Melbourne – anch’esse interessate. Resta sicuramente da sciogliere il nodo del lungo viaggio, specie in una stagione ricca di impegni e con tempi più stretti causa Mondiale 2026. Ma se l’operazione dovesse andare in porto, la Serie A diventerebbe la prima grande lega europea a disputare una gara ufficiale all’estero, battendo sul tempo anche La Liga, da anni interessata all’espansione globale sul modello delle grandi leghe americane. In una conferenza stampa dello scorso marzo a New York, la Serie A si era detta disponibile a organizzare un match negli Stati Uniti entro tre anni. Insomma, la strada era già tracciata.

La questione delle partite ufficiali all’estero è tornata di attualità anche grazie alla FIFA, che lo scorso anno ha istituito un gruppo di lavoro per formulare nuove linee guida in merito. Di recente, la Federazione americana ha chiuso una causa antitrust con Relevent Sports, che accusava FIFA e US Soccer di ostacolare la disputa di match internazionali negli USA. Spostare una partita ufficiale in un altro continente rappresenta una strategia già collaudata da altre leghe statunitensi come la NBA o la NFL, che da anni organizzano partite in Europa o Asia per ampliare il bacino di fan e attrarre nuovi sponsor. L’Australia in quest’ottica, rappresenterebbe un mercato quasi vergine e con una forte presenza di immigrati italiani. Sarà fondamentale, poi, convincere i tifosi locali, che naturalmente potrebbero non gradire la soluzione. La coincidenza con l’organizzazione delle Olimpiadi, però, potrebbe essere una scusa/occasione davvero perfetta.

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