In attesa di capire come andranno a finire i vari tornei, il Roland Garros si è infiammato grazie a… Ousmane Dembélé. Sì, uno dei più grandi protagonisti nella stagione perfetta del PSG – 33 gol e 15 assist in tutte le competizioni, otto più sei in gare di Champions League – ha avuto un ruolo piuttosto importante nel torneo sul rosso del Grande Slam. Sia prima che dopo la vittoria in finale contro l’Inter di Simone Inzaghi. Tutto è iniziato al momento del sorteggio: Dembélé si è fatto fotografare nei pressi dello stadio Roland Garros, ha partecipato in prima persona all’estrazione delle teste di serie nel tabellone femminile e poi è stato immortalato accanto ai due tennisti campioni in carica nel singolare, Carlos Alcaraz e Iga Swiatek.
Flash forward di poche ore, e riecco Dembélé al Roland Garros: l’attaccante del PSG ha seguito dal vivo alcune partite, tra cui quella vinta dal francese Ugo Humbert contro l’americano Christopher O’Connell. Proprio Humbert, ha raccontato che «Dembélé è il mio calciatore preferito, adoro la sua personalità. All’inizio non mi ero accorto che fosse al campo, poi ho sentito che alcuni tifosi urlavano “Ousmane, portaci la Champions!”. E allora ho capito che fosse lì. Alla fine del match ci siamo incontrati, mi ha regalato una maglia. Sono stato davvero felice». Lo stesso Dembélé ha dichiarato che Humbert è uno dei suoi tennisti preferiti in assoluto, anche se poi il suo percorso al torneo parigino si è interrotto al secondo turno contro Jacob Fearnley.
Infine, ma non in ordine di importanza, Dembélé è ricomparso al Roland Garros dopo aver vinto la finale di Monaco. E l’ha fatto nel modo più spettacolare possibile: pochi minuti dopo una delle partite più belle del torneo femminile, quella vinta della francese Loïs Boisson contro la favorita Jessica Pegula, le 15mila persone presenti sugli spalti del campo centrale hanno visto comparire il giocatore del Paris Saint-Germain con un ulteriore ospite speciale, il trofeo della Champions League. A quel punto tutti i presenti sono letteralmente esplosi: Dembélé ha alzato più volte la coppa, ha fatto partire dei cori da stadio, ha fatto urlare “Ici c’est Paris” a chi era sugli spalti, poi ha ringraziato i tifosi del PSG e ha aggiunto che «i trofei di squadra sono più importanti di quelli individuali». Difficile non “leggere” un link alla possibile vittoria del Pallone d’Oro, ma oggi come oggi è una cosa che conta poco. A Parigi la festa continua, giustamente, e al Roland Garros è stato Dembélé.
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