Guardiola aveva detto di non volere più una squadra piena di giocatori, ma il Manchester City ha già fatto tre acquisti

Il mercato del City, tra gennaio e giugno, è stato molto movimentato. L'esatto contrario di quello che aveva chiesto il manager catalano.
di Redazione Undici

Nella vita – ma soprattutto nel calcio – le certezze non esistono. E le sorprese, si sa, sono sempre dietro l’angolo. A maggior ragione se riguardano uno come Pep Guardiola, maestro della razionalità tattica, del controllo e della coerenza filosofica. Eppure, proprio lui, al termine dell’ultima casalinga in campionato contro il Bournemouth, aveva scosso l’ambiente, lanciando un ultimatum al suo stesso club: «Non voglio essere costretto a lasciare cinque o sei giocatori nel freezer. Per la mia anima è impossibile relegare alcuni dei miei ragazzi in tribuna, senza alcuna prospettiva di farli scendere in campo. Dunque la cosa è semplice: o costruiremo una squadra più corta, o me ne andrò».

Parole forti, persino nobili nei propositi: non voler condannare nessuno dei suoi ragazzi a vivere tante gare in tribuna, a una stagione passata nel “freezer”, fuori da ogni prospettiva tecnica. Ma, al netto della retorica, la realtà racconta altro. Proprio questa mattina, infatti, il Manchester City ha ufficializzato l’acquisto di Tijjani Reijnders. Il centrocampista ormai ex Milan è il quarto innesto del mini-mercato di giugno (quello “creato” dalla FIFA per le squadre qualificate al Mondiale per Club) dopo dopo quelli di Rayan Aït-Nouri e Rayan Cherki e del nuovo terzo portiere, Marcus Bettinelli. Reijnders, inoltre, è l’ottavo acquisto dell’anno solare 2025. E siamo solo a metà giugno.

Nonostante i 115 capi d’accusa mossi dalla Premier League per presunte violazioni finanziarie (dal 2009 al 2018), e l’apparente strategia di ringiovanimento – età media dei nuovi arrivi: 22 anni – la dirigenza del City ha già investito 347 milioni di euro dall’inizio dell’anno. L’organico a disposizione di Guardiola per la stagione 2025/26, secondo Transfermarkt, conta su una rosa molto ricca: siamo già a 30 giocatori, escludendo già Kevin De Bruyne. Insomma, si ha la sensazione di un’espansione continua, quasi compulsiva. E allora la domanda sorge spontanea: la linea dichiarata da Guardiola – squadra corta, gruppo compatto – non è in netta contraddizione con ciò che sta facendo la dirigenza del City? Al momento sì, non c’è dubbio. Poi si vedrà a fine mercato.

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