Il Barcellona che acquista il portiere dell’Espanyol per 25 milioni di euro è una notizia abbastanza sorprendente, specie se si guarda la rosa dei blaugrana. Scorrendo i nomi, infatti, si nota che nella lista si trovano due tra i migliori portieri del mondo, Marc-André ter Stegen, condizionato dagli infortuni nelle ultime stagioni e Wojciech Szczęsny, messo sotto contratto a stagione iniziata proprio per sostituire il tedesco. E allora perché comprare Joan García con un investimento così importante? Risposta semplice: perché il Barça vorrebbe che Ter Stegen se ne andasse il prima possibile.
Come riportato da El Confidencial, la dirigenza del club catalana avrebbe ingaggiato una sorta di guerra fredda con il suo numero uno. Laporta e i suoi collaboratori, infatti, desiderano accelerare le cessioni per liberare spazio salariale e poter tesserare il nuovo portiere catalano. Il problema è che Ter Stegen, come detto, non è solo uno dei migliori portieri del mondo: è anche il capitano della squadra, è legato al club da un contratto fino al 2028 e non ha alcuna intenzione di lasciare. Tuttavia, la strategia adottata dal presidente Joan Laporta sembra andare in tutt’altra direzione. Secondo fonti vicine allo spogliatoio, il club avrebbe avviato una vera e propria campagna trasversale per spingerlo a desiderare l’addio. E il bello – o il brutto, a seconda dei punti di vista – è che si tratta di dinamiche già viste in passato con altri giocatori – con Frenkie De Jong, per esempio.
Durante l’ultima parte della stagione, Ter Stegen ha fatto pressione sullo staff di Hansi Flick per tornare titolare. La risposta del club non si è fatta attendere e si sarebbe concretizzata in una serie di indiscrezioni fatte filtrare alla stampa riguardo il suo stipendio, il presunto scarso impegno e la sua leadership nello spogliatoio. Tra queste accuse, anche un episodio – riportato da Mundo Deportivo – secondo cui il portiere avrebbe impedito alla squadra di rivolgere un messaggio ai tifosi del Camp Nou, creando tensioni con la dirigenza, già irritata per il comportamento ritenuto irrispettoso nei confronti dei quasi 50.000 spettatori.
Questa non sarebbe la prima volta che il Barça usa tattiche “particolari”, diciamo pure intimidatorie, per forzare l’uscita di un giocatore. Nell’estate del 2022, la dirigenza ha convocato alcuni giornalisti in conferenza per illustrare i dettagli del contratto di De Jong, con l’obiettivo di metterlo sotto pressione affinché accettasse una riduzione dell’ingaggio e/o decidesse di trasferirsi. De Jong, però, ha resistito, nonostante le critiche pubbliche. Nel caso di Ter Stegen, la situazione è più delicata: il portiere sogna di essere titolare con la Germania al Mondiale 2026 e per farlo ha bisogno di continuità. Il suo futuro a Barcellona è improvvisamente diventato incerto, complice l’investimento del club su Joan García.
Ter Stegen, unico superstite della squadra che ha sollevato l’ultima Champions League, nel 2015, aveva rinnovato il contratto proprio per aiutare il club a tesserare altri giocatori, spalmando parte del suo ingaggio. Ma dopo sette mesi di stop per infortunio e con il Mondiale alle porte, il Barça sembra voler voltare pagina, mettendo in discussione la sua posizione anche dal punto di vista gerarchico. Non proprio un atto di riconoscenza. Il diretto interessato, però, ha cercato di stemperare la tensione. Intervistato durante la Nations League, ha spiegato che nessuno gli ha comunicato nulla e che si sente tranquillo. Resta da capire se si tratta di una auto convincimento o dell’ennesimo braccio di ferro destinato a durare per mesi.