In Inghilterra, più che in altri Paesi, il calcio rappresenta una vera e propria istanza culturale, le cui radici storiche affondano nella seconda metà dell’Ottocento. Gli inglesi, quando si parla del gioco, sono un popolo molto legato alle proprie abitudini e tradizioni popolari. Tra queste, una delle più iconiche riguarda il cosiddetto Boxing Day, che cade il 26 dicembre di ogni anno: si tratta di una festa che ha un significato profondo nel contesto britannico, e che richiama la donazione di regali ai membri meno abbienti della comunità. Non a caso, la locuzione “Boxing Day” deriva dalla tradizione delle “scatole natalizie” (Christmas boxes), un’usanza diffusa soprattutto durante l’epoca vittoriana. Nel corso del tempo, questa tradizione ha assunto un significato più ampio, diventando sinonimo di giornata di riposo dopo i festeggiamenti natalizi e di eventi di beneficenza, ma soprattutto un pilastro della cultura sportiva britannica: nel Boxing Day, infatti, si gioca una giornata intera di campionato, con tutte le squadre che vanno in campo – più o meno – allo stesso orario.
Questa tradizione, che si rinnova anno dopo anno dal 1860, adesso non esiste più. La Premier League, infatti, ha annunciato il calendario ufficiale per la stagione 2o26/26 e, contestualmente, anche l’abolizione del Boxing Day per come lo conosciamo. Al momento, infatti, la scansione delle partite non prevede alcuna partita per venerdì 26 dicembre 2025: tutte le gare della 18esima giornata, fino a nuovo ordine, si disputeranno a partire dal giorno successivo, sabato 27 dicembre. La motivazione ufficiale, comunicata dalla stessa Premier League, riguarda l’impegno a garantire un maggiore periodo di riposo durante le festività natalizie e di Capodanno, assicurando che nessuna squadra sia costretta a giocare con un intervallo inferiore a 48 ore tra il 18esimo e il 19esimo turno, rispettivamente in calendario il 27 e il 30 dicembre. Questa misura mira a tutelare il benessere fisico dei calciatori, che negli ultimi anni si sono ritrovati a dover affrontare calendari particolarmente intensi e gravosi, soprattutto nel mese di dicembre e all’inizio di gennaio. Dall’anno scorso, inoltre, il nuovo formato della Champions League ha cancellato la pausa di gennaio e febbraio, intasando ulteriormente la successione delle gare. Inoltre, sempre a partire da quest’anno, ogni squadra avrà garantita una partita casalinga o il 27 dicembre o il 3 gennaio, con un’attenzione particolare alla riduzione degli spostamenti nei giorni delle festività di fine anno.
Il Boxing Day 2024 si era consumato nell’arco di due giorni, otto partite il 26 dicembre e due il giorno dopo. Ma alcune squadre avevano lamentato un distacco troppo breve tra le varie partite in calendario. La decisione della Premier League risponde proprio a questa esigenza manifesta, vuole cercare un nuovo equilibrio tra il rispetto della tradizione e la necessità di tutelare la salute degli atleti, un tema sempre più centrale nel calcio moderno. È interessante osservare come questa scelta storica sia stata influenzata soprattutto dalle pressioni dei top club e dal peso crescente del calendario internazionale, che rende impossibile un recupero reale per i calciatori.
Però esiste ancora una speranza, per i nostalgici/tradizionalisti: la Premier League, infatti, ha lasciato aperta la porta per lo spostamento di alcune partite al giorno di Santo Stefano. Per la precisione, si potrebbero anticipare alcune partite del 18esimo turno, partite ancora da individuare in base alle esigenze delle tv. Un dettaglio che sottolinea come il tradizionale Boxing Day non sia stato cancellato in modo irreversibile, quanto ripensato in funzione delle esigenze attuali. Come dire: la decisione resta d’impatto, anzi storica. Ma è anche un modo per andare incontro alle esigenze dei giocatori, prima ancora che dei club. Anche perché il 30 dicembre è in programma un’altra giornata completa di Premier League, quindi c’era davvero pochissimo spazio per mettere su un intero tabellone di dieci partite di venerdì. Anche se si tratta del 26 dicembre, anche se si tratta del Boxing Day.