Da anni, ormai, si parla dell’Athletic Club – che in Italia è conosciuto come Athletic Bilbao, anche se formalmente si tratta di un errore – come di una società che fatica a mantenere i suoi principi. Stiamo parlando della politica di calciomercato per cui il club di San Mamés ammette solo calciatori baschi nel suo organico. Ecco, appunto: col tempo, con le inevitabili trasformazioni del calcio e del mercato e della società, questo virtuoso anacronismo è stato un po’ diluito, nel senso che le maglie di questa restrizione sono diventate via via più larghe. Un paio di esempi per capire di cosa stiamo parlando: nel 1998, Santi Ezquerro fu acquistato e venne aggregato al club nonostante fosse originario di un’altra comunità autonoma spagnola, La Rioja, e si fosse unito a un settore giovanile basco – quello dell’Osasuna – quando aveva già 18 anni; stesso discorso per Aymeric Laporte, nato nella cittadina francese di Agen (al centro della regione della Nuova Acquitania, quindi ben distante dai Paesi Baschi) e aggregatosi da adolescente al settore giovanile dell’Athletic.
Insomma, nel corso degli ultimi decenni l’Athletic Club ha fatto degli di acquisti che potevano sembrare delle violazioni alla regola storica. E che di fatto, come scrive Diário As in questo articolo, hanno modificato un po’ la politica di reclutamento del club. Politica che non è spiegata nello specifico nello statuto societario e che oggi come oggi si potrebbe riassumere così: nell’Athletic sono ammessi giocatori provenienti dal settore giovanile del club e da quelli formati in club dei Paesi Baschi. Con precise demarcazioni territoriali: Biscaglia, Gipuzkoa, Araba, Navarra, Lapurdi, Zuberoa e Navarra Behera. Poi, naturalmente, sono ammessi anche tutti i giocatori nati in una qualsiasi di queste regioni.
Nelle ultime ore, però, è arrivata una notizia che ha alimentato di nuovo la polemica intorno all’effettiva elasticità modello dell’Athletic: l’ufficialità dell’acquisto di Robert Navarro, 23enne esterno offensivo del Maiorca. Motivo della polemica? Semplice: Navarro è nato a Barcellona nel 2002, poi però da ragazzo ha vissuto tre anni in Navarra, due dei quali nel vivaio dell’Osasuna; in seguito è tornato in Catalogna per seguire suo padre, anche lui calciatore professionista. In virtù di questo suo passaggio nei Paesi Baschi, risulterebbe idoneo – ma solo per un pelo – secondo la politica dell’Athletic. Inoltre, come si evince chiaramente dal suo cognome, la sua famiglia è originaria della Navarra. Proprio questo punto, insieme ai suoi trascorsi giovanili nell’Osasuna, è stato sottolineato dall’Athletic Club nel comunicato ufficiale che ha annunciato l’arrivo di Navarro. Insomma, è come se la stessa società sapesse che l’acquisto di un giocatore del genere avrebbe generato un po’ di polemiche. Polemiche che sarebbero anche anti-storiche, visto che in realtà la storia del club basco – fondato nel 1898 – è iniziata grazie a degli inglesi, poi fino al 1926 diversi stranieri hanno vestito la maglia a strisce biancorosse. Solo dopo quell’anno è entrata in vigore la famosa “regola” relativa alle origini, che col tempo però è stata “aggirata” più volte. Era ed è inevitabile che andasse così, a pensarci bene.
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L’arrivo di Robert Navarro, giocatore del Maiorca nato a Barcellona, ha riacceso le polemiche intorno al modello del club biancorosso.