Red Devils indiavolati. Protagonista Alejandro Garnacho, la cui avventura con la maglia del Manchester United è ormai sul punto di risolversi dopo tre stagioni, 26 gol e tante, troppe aspettative disattese. Non necessariamente per il rendimento sul campo, magari non sfavillante ma comunque rispettabile per un ventenne, in una congiuntura di squadra disastrosa e costellata invece dal titolo continentale conquistato con l’Argentina – sia pure da comprimario. Il problema è soprattutto fuori. Sui social e polveroni annessi: l’ultimo, decisivo episodio risale a qualche giorno fa. Garnacho in modalità pacchiana, tra le ville e le Lamborghini di Ibiza. Non è questo il punto: il fantasista indossa la maglia dell’Aston Villa, col nome di Marcus Rashford sulla schiena. L’ex compagno ha ovviamente apprezzato. Lo United un po’ meno. Ed è pronto a mettere il giocatore alla porta.
In un certo senso, con una provocazione del genere Garnacho si è chiamato fuori da solo. Perché la questione Rashford è spinosa – un ex simbolo di Old Trafford, precipitato fino alla burrascosa rottura col proprio club – e l’argentino ha deciso di puntare il dito contro la dirigenza e l’allenatore Amorim, esponendola al pubblico ludibrio. Un ulteriore danno d’immagine, per qualunque altro giocatore stesse pensando al Manchester United come futura destinazione salvo poi ricredersi dopo l’avvertimento su Instagram di Garnacho – improbabile, ma possibile.
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La bravata di Alejandro è riuscita perfino nell’impresa di ricompattare i tifosi attorno all’ampiamente contestata proprietà del club, dirottando la loro rabbia sul giocatore. «Certa gente farebbe meglio a non avere i social», è il commento più benevolo e riproducibile della serie. Garnacho infatti non è nuovo a scivoloni multimediali: nel 2023 aveva pubblicato delle emoji di un gorilla per celebrare André Onana che parava un rigore, non proprio la scelta più intelligente in assoluto – anche se lo stesso portiere difese all’epoca la buona fede del compagno di squadra. Ingenuità giovanile, si dirà. Ma ecco le recidive.
Più grave il like galeotto sfuggitogli sotto il commento di un tifoso che criticava Erik ten Hag, a quel tempo suo allenatore. E ripetuto a distanza di mesi sul profilo di Cristiano Ronaldo, idolo dichiarato di Garnacho. Una volta subentrato Amorim sulla panchina dei Red Devils, lui e Rashford sono stati presto esclusi dalla rosa per la scarsa applicazione in allenamento. Reintegro, scenata dopo un cambio digerito male e nuova esclusione. Era stata la fidanzata – sempre via social, naturalmente – a rivelare mesi fa che Alejandro non avrebbe più giocato con il Manchester United. La foto pro-Rashford è servita soltanto a ribadire il concetto. E ad accelerare le trattative: secondo il Telegraph, Garnacho sarebbe ora destinato al Chelsea all’interno di un maxi-scambio che porterebbe Christopher Nkunku a fare il percorso inverso. I Blues potrebbero anche risollevarne le sorti, perché i colpi di classe non si discutono. Ma telefono sequestrato. Di volata.