Il 26 giugno 2025 è una data che resterà per sempre nella storia del Valencia: il club di proprietà della famiglia Lim, infatti, ha annunciato di aver chiuso tutti gli accordi per il finanziamento relativo alla costruzione del nuovo stadio. Per chi non lo sapesse: stiamo parlando del Nou Mestalla, l’impianto-fantasma che da anni giace abbandonato alla periferia della città, dopo che i lavori – iniziati nel 2007 – vennero sospesi a causa della crisi economica che ha colpito il club. Ecco, ora pare proprio che quella struttura rimasta incompiuta avrà una nuova vita: il Valencia ha infatti ottenuto un’emissione obbligazionaria di 237 milioni di euro, con un tasso di interesse del 5,82%, da rimborsare in 28 anni; il resto dell’operazione sarà coperta da un altro prestito di 85 milioni di euro, da rimborsare in cinque anni. Tutti i dettagli tecnico-economici sono stati resi ufficiali dal Valencia in questo comunicato ufficiale.
La cifra totale che verrà investita, quindi, è di 322 milioni di euro: una quantità di denaro importante, che in qualche modo sottolinea la volontà, da parte della famiglia Lim, di restare ancora alla guida nel club. Anche questa è una notizia: fin dal suo arrivo nel 2014, infatti, l’attuale proprietà del Valencia è una delle più criticate d’Europa, a causa di un modello di gestione tutt’altro che apprezzato dai tifosi. Tifosi che, stando a quanto promesso dal club dopo la conferma dei finanziamenti, seguiranno la loro squadra in un impianto da 70mila posti, di cui almeno il 10% di area Hospitality, integrato da servizi complementari come bar, ristoranti, negozi e altri spazi per l’intrattenimento. Inoltre, spiega sempre il Valencia nel suo comunicato, il Nou Mestalla diventerà un polo attrattivo che genererà ricavi al di là degli eventi-partita.
E quindi pare proprio che stia per finire una delle pagine più grottesche nella storia del calcio spagnolo: da più di 15 anni, infatti, lo scheletro abbandonato del Nou Mestalla racconta plasticamente la crisi del Valencia, non solo quella economica, ma anche quella politico-istituzionale. È chiaro che la ripartenza dei lavori per il nuovo stadio non potrà cancellare le ultime terribili stagioni, né tantomeno ricomporre la frattura tra tifoseria e società. In ogni caso, però, si tratta di un primo passo per cercare di recuperare un minimo di serenità. Magari i risultati sul campo inizieranno a migliorare proprio a partire da questo investimento, o almeno questo è quello che si augurano la società e un pubblico ormai totalmente disamorato.