Pedro Neto sta ancora capendo come si sente, se se la sente di scendere in campo stasera ne quarti di finale del mondiale per club contro il Palmeiras. Troppo forte lo choc emotivo per la morte del compagno di Diogo Jota, compagno di Nazionale e suo amico stretto, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì su un’autostrada spagnola. Enzo Maresca, il suo allenatore al Chelsea, ne ha parlato in conferenza stampa, sottolineando come sia l’attaccante a dover scegliere se giocare o meno.
Neto ha giocato con Jota al Wolverhampton e, insieme, hanno vinto l’ultima Nations League con la maglia del Portogallo. Dopo l’arrivo della notizia della morte di Jota, ò’atmosfera si è fatta cupa nel ritiro del Chelsea, mentre la squadra si preparava ad affrontare il Palmeiras. A Neto è stato permesso di saltare la sessione di allenamento e Maresca non è sicuro che il giocatore sia nella condizione mentale giusta per scendere in campo: «È una giornata molto triste», ha rivelato il manager italiano. «Fatico a trovare le parole, è molto difficile. Ti senti un po’ impotente in queste situazioni. Posso solo mandare tutto il mio affetto alla famiglia. È una grande tragedia per loro. Per quanto riguarda Pedro, è molto triste. Probabilmente più che triste. Siamo vicini a lui per sostenerlo». L’allenatore italiano ha poi sottolineato come non sia ancora sicuro di un posto da titolare. «Non l’ho visto in allenamento oggi. La decisione spetta completamente a lui, ci ho parlato stamattina. Lo sosteniamo indipendentemente dalla decisione che prenderà».
Cucurella ha espresso fiducia in Neto, che ha segnato tre gol durante il torneo, spiegando il ruolo fondamentale del portoghese in squadra. «Saranno l’allenatore e lui a decidere, ma è importante che Pedro si senta bene», ha detto il terzino spagnolo del Chelsea. «Il calcio passa in secondo piano, ma qualsiasi decisione prenderanno andrà bene. In questo momento sta molto bene e credo che possa aiutarci molto in questa partita». Tutto il club si è stretto intorno a Neto: «Stamattina era triste e non era nel suo momento migliore», ha ammesso Cucurella, «ma abbiamo cercato di tirarlo su di morale e nel pomeriggio stava un po’ meglio. Gli ho detto che, se deciderà di giocare, segnerà perché è il destino. Speriamo di poter dimostrare il nostro affetto e la nostra amicizia dedicandogli un gol».