Ok il torneo, l’eleganza dell’All England Club, le fragole con panna, la coda con le tende per i biglietti, la collina dietro il Centre Court piena di gente e il glamour. Tutto bellissimo, tutto epico, ma Wimbledon è anche – se non soprattutto – una tremenda macchina da soldi. Ogni anno è una vera e propria manna non solo per le casse del governo britannico, le cui tasse sui premi sono ingenti, ma anche per l’organizzazione stessa. Tra diritti tv, biglietti, consumazioni sul posto e merchandising, è stato calcolato che il torneo abbia guadagnato quasi mezzo miliardo di euro in due settimane. Una cifra mostruosa, roba da manovra finanziaria di uno stato, che nel circuito ATP può competere solo con gli US Open.
Giusto per fare un confronto, il torneo londinese ha incassato 409 milioni di sterline, ovvero circa 555 milioni di dollari ai tassi di cambio attuali. Si tratta di un aumento del 7% rispetto al 2023 e di un +162% rispetto a dieci anni fa, secondo i bilanci depositati dall’All England Lawn Tennis & Croquet Club (AELTC), che gestisce l’organizzazione e i campi da gioco. L’AELTC condivide il 90% dei profitti di Wimbledon con la Lawn Tennis Association (LTA), l’ente che governa il tennis in Gran Bretagna. Non sorprende, di questi tempi, che la maggior parte delle entrate provenga dai diritti televisivi, che rappresentano quasi la metà del totale, principalmente grazie alla Disney che negli Stati Uniti possiede anche la ABC e la ESPN e alla BBC nel Regno Unito. Le vendite dei biglietti e gli accordi marketing costituiscono le altre due principali fonti di guadagno, anche se i dati esatti non sono stati resi noti.
I diritti di trasmissione continueranno probabilmente a far crescere Wimbledon. L’attuale detentore dei diritti nel Regno Unito, la BBC, paga circa 60 milioni di sterline (82 milioni di dollari) all’anno per trasmettere il torneo fino al 2027, dopodiché partirà un nuovo bando. Sono diversi i broadcaster che ci hanno puntato: Sky Sports e TNT Sports – che attualmente condivide i diritti con la BBC – sono intenzionati ad espandere il proprio portfolio tennistico. Tuttavia una legge britannica – che impone la trasmissione gratuita di eventi sportivi considerati culturalmente rilevanti – potrebbe limitare l’entità delle offerte. Secondo la BBC, 225 milioni di ore di Wimbledon sono state guardate nel Regno Unito durante le due settimane dell’edizione passata, con un picco di 7,5 milioni di spettatori per la finale maschile (vinta da Carlos Alcaraz contro Novak Djokovic) e 4,1 milioni per la finale femminile, vinta da Barbora Krejcikova, al suo primo titolo a Wimbledon. ESPN detiene i diritti statunitensi fino al 2035, mentre in Italia Wimbledon è sempre stato trasmesso da Sky Sport che ha recentemente rinnovato un accordo fino al 2030.
Raggiungere mezzo miliardo di dollari in due settimane non è un primato esclusivo di Wimbledon. La USTA (Federazione Tennis USA) ha incassato 581 milioni di dollari nel 2023, anno più recente con dati disponibili, la gran parte proveniente dagli US Open a New York. Come per gli US Open, la principale spesa di Wimbledon è il montepremi per attrarre i migliori talenti del tennis. Quest’anno il montepremi è di 53,5 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 50 milioni dell’anno scorso. I campioni del torneo maschile e femminile riceveranno tre milioni di sterline ciascuno, poi comincia la discesa fino alle 66mila del primo turno. Una curiosità, il premio più basso? Le 4.500 sterline, suddiviso tra le coppie vincitrici del primo turno di doppio misto.