Cole Palmer sta diventando un vero e proprio brand, un brand che piace soprattutto negli Stati Uniti

Il Mondiale per Club ha dato un ulteriore boost all'immagine del talento del Chelsea. Che gioca benissimo, è decisivo, ha un'esultanza iconica e piace moltissimo alle aziende americane.
di Redazione Undici
16 Luglio 2025

Cole Palmer è stato il grande protagonista nella vittoria del Chelsea al Mondiale per Club: ha segnato due gol in finale (e già questo basterebbe), ne ha segnato un altro nei quarti contro il Palmeiras, è stato ispiratore e regista e finalizzatore del gioco corale di Enzo Maresca. Al di là di tutto questo ben di dio calcistico, però, c’è anche un altro aspetto di cui bisogna tener conto: Palmer è stato messo al centro dell’universo-Chelsea, della narrazione e dell’autonarrazione dei Blues nel corso del loro viaggio americano. Ovviamente non è un caso, tutt’altro: come spiegava The Athletic in questo articolo di qualche mese fa, Palmer aveva già sedotto gli appassionati degli USA. Grazie al suo talento, alla sua immagine, ovviamente grazie a un’esultanza diventata celebre a livello globale – e che l’entourage del giocatore ha saggiamente provveduto a registrare come marchio esclusivo.

E allora si può dire: il Mondiale per Club ha fatto in modo che il brand-Palmer prendesse ancora di più il volo. Non a caso, viene da dire, sui megaschermi di Times Squadre il volto scelto per pubblicizzare la finale contro il PSG, ovviamente lato Chelsea, era proprio quello dell’ex centrocampista del Manchester City. Con tanto di slogan “Scary Good” sotto il suo inconfondibile volto. Un altro boost significativo è arrivato nel momento in cui Palmer si è chiesto, in mondovisione, perché Trump non lasciasse il palco ai giocatori del Chelsea durante la cerimonia di premiazione del Mondiale per Club. Difficile pensare a un episodio più iconico, anche se politicamente divisivo:

Insomma, Palmer sta diventando uno dei giocatori più “vendibili”, ovviamente dal punto di vista commerciale, sul mercato americano. Ed è un’ottima notizia per lui, per il Chelsea e anche per la Nazionale inglese. Che tra un anno, a meno di clamorosi ribaltoni nelle qualificazioni, giocherà la Coppa del Mondo negli stessi stadi dove si è svolto il Mondiale per Club. Proprio in vista di quell’appuntamento, molte aziende statunitensi potrebbero decidere di puntare su di lui per una campagna, per una partnership: Misha Sher, membro del consiglio di amministrazione dell’European Sponsorship Association,  ha detto a The Athletic che «la richiesta è molto elevata, ma potrebbe crescere ancora. Se sfruttato adeguatamente, con una strategia ben pianificata, il marchio Cole Palmer potrebbe crescere in modo esponenziale. Una mossa intelligente potrebbe essere quella di collaborare con alcune delle più grandi aziende media degli USA». Magari non servirà a Tuchel e alla sua Nazionale per vincere il Mondiale, ma oggi il calcio è anche questo. Soprattutto questo, viene da dire.

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