Che la situazione del Siviglia fosse difficile, soprattuto se consideriamo come sono andati gli ultimi anni (almeno a livello finanziario), era risaputo. La realtà, però, è davvero nerissima: in questo momento, infatti, il club andaluso non ha margini per registrare nessun nuovo acquisto, rischia di non poter registrare nemmeno dei giocatori che aveva già in organico e ha il budget di mercato più basso di tutto il calcio spagnolo. Sì, avete letto bene: se guardiamo alla Liga e alla Segunda División, il Siviglia è il club con il limite salariale – tra un attimo spiegheremo cos’è – più basso in assoluto, addirittura sotto il milione di euro. Ma andiamo con ordine: dopo la vittoria dell’Europa League 2023, quando in realtà i bilanci versavano già in una condizione abbastanza complicata, la gestione – economica, ma anche politica – del Siviglia è stata a dir poco schizofrenica. Per dire: la società ha speso oltre 20 milioni per cambiare cinque allenatori, nel frattempo è scoppiata una faida familiare per la poltrona da presidente. E così i tifosi sono insorti, nel vero senso della parola: qualche mese fa, mentre la squadra era in lotta per la salvezza, i tifosi hanno protestato in maniera convinta e hanno addirittura aggredito fisicamente alcuni dirigenti.
Ora, di conseguenza, c’è anche un altro fronte su cui porre attenzione: quello relativo a un mercato che, di fatto, è fermo, bloccato, chiuso. A doppia mandata. Al punto che anche gli acquisti arrivati a gennaio 2025, Rubén Vargas e Akor Adams, al momento non possono essere registrati per la nuova stagione – pur avendo regolarmente giocato negli ultimi sei mesi. L’unica possibilità, perché il Siviglia possa ricominciare a operare con una certa libertà, è ridurre il monte ingaggi e/o iniettare denaro fresco nel bilancio attraverso le cessioni. Anche perché, come detto, i numeri sono davvero drammatici: l’attuale limite salariale è di poco inferiore ai 680mila euro, tre volte e mezzo più basso rispetto a quello dell’Huesca, il club più “povero” di Segunda División (2,5 milioni). E più di dieci volte inferiore rispetto a quello dell’Espanyol, penultima società di Liga in questa speciale classifica.
Ma cosa indica, esattamente, questa cifra? Il meccanismo non è semplicissimo: in pratica, come spiega Calcio&Finanza in questo articolo, la Liga pone un tetto al costo della rosa sportiva – monte ingaggi per giocatori e allenatori, ammortamenti di mercato, quote di previdenza sociale e altre voci di spesa– di ogni club, ovvero un tetto agli eventuali investimenti sul mercato, il tutto in relazione alle condizioni del bilancio. In virtù di tutto questo, la cattiva gestione degli ultimi anni ha portato il Siviglia a non poter (più) registrare giocatori che siano arrivati dietro il pagamento di cifre più alte rispetto al limite salariale – e infatti l’unico nuovo acquisto di quest’anno, Alfon González, potrà essere messo in lista in quanto preso da svincolato. Un po’ lo stesso problema che era capitato al Barcellona con Dani Olmo, prima sul finire dell’estate 2024 e poi a gennaio 2025.
Insomma, il nuovo corso del Siviglia – che ha affidato la panchina a Matias Almeyda – sta partendo col piede sbagliato. Come scrive anche Diário As in questo articolo, delle operazioni in uscita per 15 o 20 milioni di euro potrebbero quantomeno sbloccare la registrazione di Vargas e Adams; poi si potrebbe pensare alla cessione – o anche alla rescissione contrattuale – di giocatori considerati fuori dal progetto, i vari Rafa Mir, Januzaj, Joan Jordán, Marcao, Nianzou, in modo da alleggerire il monte ingaggi e alzare un po’ il limite salariale. In ogni caso, però, si può dire: la situazione del club andaluso non è solo difficile, è davvero disperata.