Cucine da incubo, e non stiamo parlando del programma tv. Ma nel caso del Borussia Dortmund, il grattacapo attorno a quella del Signal Iduna Park si sta rivelando debilitante oltre ogni previsione. Al punto da far archiviare diverse suggestioni per il calciomercato in entrata. Colpa dell’angolo cottura dello stadio, ispezionato di recente dalle autorità sanitarie locali e bocciato in tronco dalle medesime. La struttura è stata infatti definita “obsoleta e non autorizzata”: in altre parole, da ristrutturare al più presto, a spese e responsabilità del club giallonero. E a discapito della squadra di Kovac.
Stando a quanto riporta la stampa tedesca, Bild in testa, la dirigenza ha infatti deciso di dare priorità assoluta alla faccenda della cucina. Ma per rimetterla a punto serviranno ben 11 milioni di euro: una cifra enorme nel suo ambito, circa un quinto del budget stanziato dal Borussia per la gestione ordinaria dello stadio. Per mantenersi entro i parametri societari, i gialloneri hanno così controbilanciato le spese nell’attuale finestra trasferimenti, tenendo a freno per forza di cose l’acquisto di nuovi giocatori. A Dortmund quest’estate, l’unico modo per sbloccare le operazioni in entrata è partire dalle cessioni. Che per ora procedono piuttosto a rilento.
I due pezzi pregiati oggi sul mercato sono Niklas Süle e Julian Brandt, difensore e centrocampista della Nazionale tedesca, ormai alla soglia dei trent’anni. Ma fino a questo momento non si è mosso nulla di concreto. L’unico incasso di lusso resta dunque quello del giovane Jamie Gittens, ceduto al Chelsea all’inizio dell’estate per 56 milioni di euro. E questo ha permesso al Borussia di avallare l’arrivo di Jobe Bellingham dal Sunderland, per poco più di 30 milioni. Poi basta. Il resto dipenderà dalla cucina. Se non dovessero arrivare altri rinforzi, Adeyemi e compagni si aspettano però di mangiare da re. Come minimo, visto che cappe aspiranti e piani cottura valgono quanto un ricco contratto quadriennale: a Dortmund soltanto il meglio, ben oltre il pallone.