C’è una nuova colonia di grandi talenti nello Shakhtar, e ovviamente sono tutti brasiliani e giovanissimi

Nei turni preliminari di Europa League, la squadra affidata ad Arda Turan ha messo in mostra i suoi gioielli, tra cui i più brillanti sono Kevin, Alisson e Kauã Elias.
di Redazione Undici 14 Agosto 2025 alle 02:07

Sedici gol in sette partite: ecco cosa succede quando lo Shakhtar ricomincia a puntare sui talenti brasiliani. Sì, la squadra ucraina ha ripreso a fare quello che sa fare meglio: scovare, acquistare e mandare in campo attaccanti, trequartisti e terzini brasiliani, tutti che gravitano intorno ai vent’anni e che hanno reso la squadra di Donetsk una delle più interessanti da seguire in questa primissima fase delle coppe europee. È arrivato anche un nuovo allenatore, un ex grande calciatore che fin dall’inizio della sua nuova carriera sembra avere le stigmate del predestinato: si tratta di Arda Turan, a cui sono bastate sette gare complessive – due di campionato, cinque di Europa League – per dimostrare di essere all’altezza della situazione. Finora il raccolto è di quattro vittorie e tre pareggi, con due passaggi del turno nella seconda competizione continentale. Come detto, i gol segnati sono 16. E sono arrivati tutti grazie al talento di Kevin (22), Alisson (20), Kauã Elias (19), autori – rispettivamente – di quattro centri a testa. I quattro che restano fuori dal conto li hanno segnati Newerton (due), Pedrinho ed Eguinaldo: anche loro tutti brasiliani, naturalmente.

È dal 2002 che va avanti questa storia dello Shakhtar che ricerca, valorizza e infine capitalizza i talenti più promettenti del calcio brasiliano. Una fitta rete di osservatori, unita alla storica guida di Mircea Lucescu, ha permesso alla squadra ucraina di crescere nel corso degli ultimi vent’anni e di diventare un modello. Non solo di mercato, ma anche di integrazione: il club con sede – teoricamente, perché ormai da oltre dieci anni lo Shakhtar gioca in esilio – a Donetsk ha infatti mostrato al mondo come si possono integrare giovanissimi talenti provenienti da un altro universo sportivo, culturale e sociale. Dallo Shakhtar sono transitati giocatori come Willian, Douglas Costa, Fred e Fernandinho, ma questa è solo una lista ristrettissima di superstar: negli ultimi 23 anni, sono stati infatti 48 i giocatori brasiliani acquistati, cresciuti e rivenduti dalla squadra del magnate Rinat Akhmetov.

Fin dai tempi di Lucescu la costruzione dell’undici titolare seguiva sempre lo stesso spartito, più o meno: portiere, difensori e centrocampista difensivo provenivano dall’Europa dell’Est o direttamente dal settore giovanile dello Shakhtar, quindi si trattava di calciatori abituati alle durezze del clima e del campionato ucraino. In avanti, invece, pura fantasia brasiliana, dai registi agli attaccanti. Il sistema ha funzionato così più o meno per vent’anni. O comunque fino agli ultimi acquisti, che hanno un po’ alterato la fisionomia, ma non la filosofia, dello Shakhtar. Che continua a essere una squadra offensiva, spettacolare, solo che ora anche laterali e centrali di difesa possono provenire dal Brasile: Pedro Henrique (23) e Vinicius Tobias (21) sono due terzini che si alternano sulla fascia destra della squadra di Arda Turan, Marlon (30) è il centrale di difesa arrivato poche settimane fa dai Los Angeles FC per rinforzare la difesa.

L’attacco resta composto interamente da giocatori brasiliani, da fantasisti che si cercano e si trovano come se i campi che ospitano lo Shakhtar – quest’anno si tratta dell’Arena Lviv, Stadio Stožice di Lubiana e dello stadio municipale di Cracovia, a seconda dell’evento – fossero la spiaggia di Copacabana. Kevin, classe 2003, ha segnato quattro gol e fornito due assist in sei gare di Europa League; Alisson, classe 2005, è arrivato a quota quattro reti e cinque assist; nello stesso frangente di tempo, Kauã Elias, che di anni ne ha 19, ha segnato quattro reti giocando però solo spezzoni di gara. Tra l’altro, il calendario europeo dello Shakhtar non è stato neanche così semplice: la squadra ucraina, dopo un esordio agevole contro i finlandesi dell’Ilves, ha dovuto eliminare il Besiktas. E stasera affronterà il Panathinaikos a Cracovia dopo lo 0-0 dell’andata in Grecia. In caso di passaggio del turno, l’ultimo avversario da superare per entrare nella fase a gironi sarà il Samsunspor, società turca oggi al quinto posto della Süper Lig.

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