Crisi diplomatica servita. In un comunicato di notevole veemenza, il Corinthians denuncia alla giustizia sportiva e al mondo del calcio “il comportamento illecito e immorale da parte del City Football Group e dell’Esporte Club Bahia” (di proprietà della holding). Il motivo? Uno scippo in piena regola, a sentire il club paulista. Che accusa la multinazionale di cui fa parte anche il Manchester City addirittura di “complotto”. Al netto del registro inconsueto per i canali ufficiali di una società (qui la nota integrale), le motivazioni sono pesanti. E riguardano il trasferimento di un 16enne. Non un ragazzino qualsiasi: si chiama Kauê Furquim, fa il centrocampista e secondo gli addetti ai lavori è una futura promessa del calcio brasiliano. Fino a poco fa, con la maglia del Corinthians.
Poi è successo l’imprevedibile, con il blitz del Bahia per assicurarsi le future prestazioni del giocatore – previe promesse di grandezza in altri campionati: è il jolly tentacolare di tutte le multiproprietà del mondo. “Il Corinthians non è mai stato informato del loro interesse a negoziare il ragazzo”, dichiarano i bianconeri. “Valuteremo tutte le vie legali possibili per punire i responsabili. Faremo inoltre appello alla Federcalcio brasiliana e alla FIFA affinché venga fatta giustizia”. La situazione è particolarmente delicata perché riguarda l’accordo con un minorenne, la cui situazione contrattuale è regolata da una normativa ad hoc. E a priori è difficile stabilire fino a che punto il Corinthians non fosse tutelato o il Bahia-City Group abbia invec forzato la mano.
In termini valoriali e di andamento del calciomercato, resta però la scoraggiante panoramica tracciata dal Corinthians. “Questa strategia è l’ennesimo esempio di una pratica antica e dannosa, che consiste nel rubare talenti, ancora molto giovani, al calcio nazionale. Per poi portarli sui mercati esteri a basso prezzo, riducendo il Bahia a un mero intermediario commerciale”. E nell’era delle multiproprietà, tale dinamica viene sistematicamente applicata – talvolta in modo legittimo, senza addentrarsi oltre nel caso Kauê Furquim – in tutti i continenti. Con la promessa di arrivare a giocare un giorno nei grandi Citizens (o nel Chelsea, o in chissà quale altro top club). Per quel che vale, il furioso Corinthians ha deciso di “interrompere completamente ogni rapporto istituzionale con l’Esporte Clube Bahia e il City Football Group”. In attesa del prossimo capitolo. In tribunale, a questo punto.