Il Corinthians ha interrotto i rapporti istituzionali col Bahia e il City Football Group perché sostiene che abbiano rubato un calciatore dal suo settore giovanile

Il club paulista accusa il City Football Group di aver orchestrato il trasferimento illecito di Kauê Furquim, astro nascente del Corinthians ora passato al Bahia (di proprietà della holding).
di Redazione Undici 15 Agosto 2025 alle 15:56

Crisi diplomatica servita. In un comunicato di notevole veemenza, il Corinthians denuncia alla giustizia sportiva e al mondo del calcio “il comportamento illecito e immorale da parte del City Football Group e dell’Esporte Club Bahia” (di proprietà della holding). Il motivo? Uno scippo in piena regola, a sentire il club paulista. Che accusa la multinazionale di cui fa parte anche il Manchester City addirittura di “complotto”. Al netto del registro inconsueto per i canali ufficiali di una società (qui la nota integrale), le motivazioni sono pesanti. E riguardano il trasferimento di un 16enne. Non un ragazzino qualsiasi: si chiama Kauê Furquim, fa il centrocampista e secondo gli addetti ai lavori è una futura promessa del calcio brasiliano. Fino a poco fa, con la maglia del Corinthians.

Poi è successo l’imprevedibile, con il blitz del Bahia per assicurarsi le future prestazioni del giocatore – previe promesse di grandezza in altri campionati: è il jolly tentacolare di tutte le multiproprietà del mondo. “Il Corinthians non è mai stato informato del loro interesse a negoziare il ragazzo”, dichiarano i bianconeri. “Valuteremo tutte le vie legali possibili per punire i responsabili. Faremo inoltre appello alla Federcalcio brasiliana e alla FIFA affinché venga fatta giustizia”. La situazione è particolarmente delicata perché riguarda l’accordo con un minorenne, la cui situazione contrattuale è regolata da una normativa ad hoc. E a priori è difficile stabilire fino a che punto il Corinthians non fosse tutelato o il Bahia-City Group abbia invec forzato la mano.

In termini valoriali e di andamento del calciomercato, resta però la scoraggiante panoramica tracciata dal Corinthians. “Questa strategia è l’ennesimo esempio di una pratica antica e dannosa, che consiste nel rubare talenti, ancora molto giovani, al calcio nazionale. Per poi portarli sui mercati esteri a basso prezzo, riducendo il Bahia a un mero intermediario commerciale”. E nell’era delle multiproprietà, tale dinamica viene sistematicamente applicata – talvolta in modo legittimo, senza addentrarsi oltre nel caso Kauê Furquim – in tutti i continenti. Con la promessa di arrivare a giocare un giorno nei grandi Citizens (o nel Chelsea, o in chissà quale altro top club). Per quel che vale, il furioso Corinthians ha deciso di “interrompere completamente ogni rapporto istituzionale con l’Esporte Clube Bahia e il City Football Group”. In attesa del prossimo capitolo. In tribunale, a questo punto.

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