Penders; Amo-Ameyaw, Høgsberg, Sarr, Mwanga, Ouattara; El Mourabet, Barco, Lemaréchal; Emegha, Panichelli. Allenatore: Liam Rosenior. Segnatevi bene questa formazione, perché non capitava da cent’anni e non sarà battibile per almeno altrettanti: da ieri lo Strasburgo è ufficialmente la prima squadra dei primi cinque campionati europei a schierare in campo un undici interamente composto da giocatori nati nel nuovo secolo (o in questo caso millennio). Cioè dal 2000 in su. L’evento da record – prima o poi doveva naturalmente accadere, ma nessuno aveva ancora osato abbastanza – si è verificato nel corso della prima giornata di Ligue 1 2025/26, con il club alsaziano in grado di espugnare il campo del Metz per 0-1. Il mattatore di questa partita storica? Capitan Emanuel Emegha, classe 2003. Uno dei “vecchietti” del gruppo.
Il dato in effetti è notevole, perché lo Strasburgo ha raggiunto e al contempo superato non di poco la fantomatica quota 2000. Domenica il più anziano giocatore titolare del Racing è stato Joaquín Panichelli, attaccante argentino classe 2002. I più giovani invece Lucas Høgsberg e Samuel Amo-Ameyaw, entrambi difensori 19enni. E anche fra i tre subentrati non si registra alcun calciatore nato nel Novecento. Anzi: all’80’ c’è stata gloria anche per Kendry Páez, promettente talento offensivo ecuadoregno classe 2007. Nel complesso, l’età media della formazione scelta da Rosenior – a sua volta allenatore emergente, 41 anni da poco compiuti – tocca appena i 20,7 anni d’età. E il quadro non cambia granché considerando l’intera rosa dello Strasburgo: 21,8 anni, stando a Transfermarkt (sono tutti under 25, tranne l’esperto portiere classe ’90 Karl Johan-Johnsson e il terzino 30enne Eduard Sobol).
È il risultato di una chiara scelta societaria, soprattutto da quando il Racing fa parte della stessa multiproprietà del Chelsea – con annesse proteste dei tifosi, che accusano la nuova dirigenza di aver ridotto i propri colori a club satellite dei Blues. Che la squadra sia al centro di una profonda rivoluzione interna, tecnica e manageriale, è fuori discussione. Basti pensare che non vi è più traccia degli interpreti che pure militavano con questa maglia in Ligue 1 due o tre stagioni fa. Nel 2022/23 l’età media del gruppo era di 26 anni (col veterano Kawashima tra i pali, classe ’83). L’annata successiva è scesa a 24. Quella appena conclusa a 22,2. Al contempo, il valore di mercato della rosa è quasi triplicato: da 123,5 a oltre 307 milioni di euro nel giro di un quadriennio. Tendenza chiara. Anche a fronte di un massiccio salto di qualità e quantità sul versante degli investimenti: 87 milioni già spesi sul mercato soltanto nella sessione in corso.
Certo, molti dei talenti dello Strasburgo oggi risultano in prestito o sono già partiti verso destinazioni più prestigiose – ed è proprio la corsia preferenziale verso il Chelsea ad aver indispettito la piazza. Eppure Emegha e compagni stanno dando importanti risposte sul campo, a partire dalla prima storica qualificazione societaria in Conference League. Nel medio-lungo termine è tutto da vedere se il valore sportivo e patrimoniale prodotto dal Racing sarà reinvestito e tutelato all’interno del Racing. Il presente però è tutto della squadra di Rosenior. E a giudicare dalla distinta di gara, anche una buona fetta di futuro.