Il passaggio di Diouf all’Inter è l’ennesima prova che al Lens sono bravissimi a scovare, valorizzare e vendere giocatori di talento

Il centrocampista francosenegalese è solo l'ultima plusvalenza ottenuta dalla squadra Sang et Or, che negli ultimi anni è diventato un vero e proprio serbatoio per i top club.
di Redazione Undici 22 Agosto 2025 alle 02:06

Di Andy Diouf si è parlato tantissimo, in questi giorni: prima in chiave-Napoli, poi è arrivata l’Inter e ha concluso l’affare in poche ore, con quella che i giornalisti di mercato definiscono trattativa-lampo. Il centrocampista franco-senegalese arriverà in nerazzurro dal Lens, che dopo averlo acquistato dal Basilea nel 2023 per 14 milioni di euro ora incasserà una cifra decisamente superiore (25 milioni complessivi). Ecco, questa capacità di generare plusvalenze è la cifra distintiva del club Sang et Or, o quantomeno lo è diventata da quando è tornato in Ligue 1, nel 2020: da allora, infatti, ogni anno il Lens ha chiuso degli ottimi affari sul mercato in uscita, trasformandosi di fatto in un serbatoio di talento per squadre francesi ed europee.

Il caso di Diouf è emblematico, perché in qualche modo riprende lo stesso iter di tutti quelli precedenti. Il primo è in ordine di tempo è stato quello relativo a Loic Badé, arrivato a parametro zero (dal Le Havre) nell’estate 2020 e poi rivenduto (al Rennes) per 21 milioni di euro, a distanza di un solo anno. Avanti veloce al mercato estivo 2022, quando Cheick Doucouré (scovato in Senegal nel 2018, quando era appena maggiorenne) passò al Crystal Palace per 22,6 milioni di euro. Nella stessa sessione, anche il Lens incassò delle buone cifre anche grazie alle cessioni di di Cristopher Wooh (nove milioni dal Rennes dopo averlo preso da svincolato) e a Jonathan Clauss (7,5 milioni, anche lui era arrivato a titolo gratuito). Nel 2023, poi, il Lens cedette Lois Openda al Lipsia per 40 milioni, quando solo un anno prima l’aveva acquistato dal Bruges per 15; nella stessa sessione, poi, venne venduto anche Seko Fofana: l’Al-Nassr lo pagò 25 milioni a tre anni esatti dal suo arrivo a Lens dall’Udinese, ovviamente in cambio di una cifra decisamente più bassa (8,5 milioni).

Siamo praticamente ai giorni nostri: nell’ultimo anno solare, ovvero considerando due sessioni estive e quella dell’inverno 2025, il club Sang et Or ha incassato 40 milioni dal Manchester City per Khusanov (acquistato per 450mila euro), 27 milioni dal Marsiglia per Wahi (unica minusvalenza, visto che era arrivato per 30 milioni dal Montpellier), 25 miliano per Danso dal Tottenham (il centrale austriaco era costato otto milioni) e ancora 23,5 per El Aynaoui, passato alla Roma due anni dopo l’arrivo dal Nancy (per 600mila euro).

E quindi si può dire: l’operazione fatta con Diouf è solo l’ultimo capolavoro di un club che ha dirigenti bravissimi a scovare, valorizzare e vendere giocatori di qualità. Il nome che si potrebbe snocciolare è quello di Jean-Louis Leca, attuale direttore sportivo del Lens, ma in realtà parliamo di un professionista che si è insediato solo da poche settimane, e che quindi ha continuato ad attuare un modello che funziona da tempo. E che è stato condiviso anche dai suoi predecessori, ovvero lo spagnolo Diego López, Grégory Thil e Florent Ghisolfi. Insomma, siamo di fronte a una società, prima ancora che a un gruppo di lavoro, che sa lavorare benissimo sul mercato. E che continua a generare introiti, oltre che risultati: sì, perché dal 2020 a oggi il Lens non è mai sceso sotto l’ottavo posto in Ligue 1 e due stagioni fa ha anche partecipato alla Champions League. Non è poco, anzi.

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