Il Deportivo ha superato la sua crisi economica, e così ha potuto rifiutare un’offerta da 35 milioni per Yeremai

La capacità di trattenere uno dei maggiori talenti del calcio spagnolo restituisce l'immagine di un club che vuole tornare grande in fretta
di Redazione Undici 23 Agosto 2025 alle 15:11

Diversi anni e una profonda crisi societaria dopo, a La Coruña possono tornare a sorridere guardando daldal amre all’indietro, verso il Riazor. Il Deportivo non sarà quello stellare di inizio anni duemila, capace di centrare una semifinale di Champions nel 2004 eliminando ai quarti il Milan campione d’Europa, ma intanto ha risolto i suoi problemi economici. Il cartello al neon di questa stabilità finanziaria ritrovata è stata la capacità di trattenere il suo gioiello, l’attaccante esterno della nazionale under 21 spagnola Yeremay, cercato da mezza Europa e in Italia sondato dal Como.

Come analizzato dal giornale spagnolo El Confidential, il club più interessato al 10 dei galiziani negli ultimi giorni è stato lo Sporting Lisbona, desideroso di reinvestire il bonifico arrivato dall’Arsenal per Gyokeres. Il Deportivo, però, ha rinunciato a un’offerta di 35 milioni di euro. Un atto di certo non scontato per una squadra neopromossa in Segunda División. Il rifiuto non è solo un episodio da calciomercato estivo, ma il segnale che la società vive oggi un momento molto diverso rispetto al passato decennio. Perché non si tratta soltanto del valore di Yeremay, ma del significato che assume il fatto che fino a pochi mesi fa giocava in terza divisione ora possa guardare negli occhi uno dei club più importanti del Portogallo e dire: “Noi non trattiamo”.

Giusto per trovare situazioni simili, basti pensare all’Almería, ad esempio, che ha venduto Darwin Núñez al Benfica per 25 milioni mentre era ancora in Segunda, segnando la cessione più alta nella storia della categoria. L’affare Yeremay avrebbe potuto battere quel record. Il Getafe, stabilmente in Liga, ha accettato offerte tra i 10 e i 20 milioni per far quadrare i conti. Persino il Barcellona, gigante in difficoltà di liquidità, ha valutato la cessione di giovani come Marc Casadó per cifre attorno ai 30 milioni. In questo contesto, il Depor ha scelto di proteggersi con una clausola rescissoria da 60 milioni, rispedendo al mittente le proposte ricevute e lanciando un chiaro messaggio di solidità che ha stupito l’intero calcio spagnolo.

Il biancazzurri hanno risanato i propri conti dopo anni di turbolenze. La promozione dalla Primera RFEF ha restituito stabilità economica e sportiva. Il club non è indebitato né costretto a vendere per sopravvivere. Con il sostegno del suo azionista di maggioranza, ABANCA (entrato nel 2024), i galiziani oggi non hanno preoccupazioni finanziarie urgenti. In questo contesto, trattenere Yeremay non è un rischio, ma un investimento. Se il giocatore esploderà a Riazor, il suo valore non si svaluterà. Certo, esiste il rischio che un infortunio o una stagione deludente ne riducano il prezzo di mercato, ma dovesse continuare così il suo valore potrebbe moltiplicarsi. I club che oggi mettono sul piatto 30 o 35 milioni potrebbero offrire di più in futuro. E c’è persino la possibilità di trattenerlo per diventare una colonna portante nella crescita sportiva della squadra.

Lo Sporting Lisbona ha già dimostrato di non avere problemi a investire cifre importanti per i giovani talenti, ma il Dépor sa bene che cedere ora significherebbe bruciare troppo presto la sua carta migliore. Dal punto di vista sportivo, la scelta è ancora più logica. L’allenatore Antonio Hidalgo ha sottolineato prima del debutto in campionato quanto sia importante avere Yeremay in rosa. «Yeremay è incredibile. È molto esigente con sé stesso e sono molto felice che sia con noi» ha rivelato in conferenza stampa.  In una stagione in cui l’obiettivo è consolidarsi in Segunda guardando con ambizione alla promozione, avere in squadra un calciatore di livello tecnico superiore può fare la differenza. Il Dépor ha ritrovato la capacità di decidere il proprio destino. Se un tempo era costretto a vendere per necessità, oggi può permettersi il lusso di resistere. Yeremay non partirà, se non al prezzo pieno della clausola, 60 milioni di euro. Questa fermezza non solo tutela club e giocatore, ma ridefinisce l’identità stessa del Deportivo: una società che si sta ricostruendo guardando al futuro, con grandi ambizioni.

>

Leggi anche

Calcio
Nel campionato dell’Arabia Saudita sono arrivati i primi investitori stranieri e hanno già cominciato a cambiare un po’ di cose
Il fondo sovrano PIF ha smesso di elargire senza ritorno, per questo i club hanno bisogno di nuovi capitali dall'estero
di Redazione Undici
Calcio
La crisi economica del Barcellona sta mettendo in grande difficoltà la squadra di basket e quella di calcio femminile
I problemi finanziari dei blaugrana si ripercuotono sull'intera polisportiva. Tra budget tagliati e calciomercato al risparmio.
di Redazione Undici
Calcio
L’Europeo dell’Italia ha avuto un impatto culturale dentro e fuori il calcio femminile, intervista a Laura Giuliani
Il portiere delle Azzurre racconta la sua estate indimenticabile, la sua carriera al Milan, le prospettive sue, del club rossonero e di tutto il movimento.
di Jacopo Morelli
Calcio
Piccolo atlante per orientarsi tra i tantissimi giocatori che si sono trasferiti in Turchia durante il calciomercato 2025
Non solo Osimhen al Galatasaray, Skriniar e Durán al Fenerbahce: anche altri club della Süper Lïg hanno concluso affari importanti.
di Redazione Undici