Come si misura il declino di un allenatore? Nel caso di José Mourinho, che per giudicare se stesso e gli altri ha sempre messo i tituli davanti a qualsiasi cosa, si deve partire necessariamente dai risultati. Ecco, appunto: risultati alla mano, Mourinho sta vivendo una seconda parte di carriera a dir poco complicata. Si potrebbe rilevare, tanto per cominciare, che la vittoria del suo ultimo titolo nazionale risale esattamente a dieci anni fa, quando il Chelsea vinse la Premier League 2014/15. Ma forse il dato più significativo riguarda la Champions League: l’ultima squadra di Mourinho che è riuscita a qualificarsi alla competizione europea più importante è stato il Manchester United 2017/18. In seguito, il tecnico portoghese ha sempre fallito l’accesso alla fase autunnale del torneo.
L’ultimo dramma sportivo si è consumato poche ore fa: il Fenerbahce di Mourinho è stato eliminato dal Benfica al playoff, quindi a un passo dalla League Phase; la squadra portoghese ha vinto per 1-0 al Da Luz dopo aver pareggiato per 0-0 in Turchia. Più o meno la stessa cosa accaduta un anno fa, quando fu il Lille a eliminare il Fener, solo in un modo ancora più crudele: 2-1 per i francesi in casa loro, con gol decisivo di Zhegrova am 91esimo, poi 1-1 in Turchia con rigore di David realizzato al minuto 118′.
Da quando è arrivato in Turchia, quindi, Mourinho non è ancora riuscito ad accedere al tabellone principale di Champions League. Gli era capitato anche a Roma, dove ha centrato due volte il sesto posto (2022 e 2023) e ha perso anche la possibilità di qualificarsi tramite l’Europa League – ovviamente parliamo della sconfitta nella finale di Europa League 2022/23, contro il Siviglia – prima di essere esonerato a gennaio 2024. Nel corso della sua esperienza precedente, quella con il Tottenham, ha affrontato le sue ultime gare nella massima competizione continentale (una vittoria e tre sconfitte a cavallo tra fase a gironi e ottavi di finale) poche settimane dopo il suo arrivo nel novembre 2019, ma poi a fine stagione gli Spurs sono arrivati al sesto posto in Premier, quindi non hanno guadagnato l’accesso all’edizione successiva della Champions. Ad aprile 2021, dopo l’eliminazione in Europa League per mano della Dinamo Zagabria (0-4 in Croazia dopo il 3-0 di Londra) sarebbe arrivato l’esonero.
E quindi, andando a ritroso, siamo ormai arrivati al tempo del Manchester United. Come detto, Mourinho riuscì a conquistare il pass per la Champions nel 2018, portando i Red Devils al secondo posto in Premier League. E centrò l’obiettivo anche l’anno prima, vincendo l’Europa League in finale contro l’Ajax. A tutt’oggi, però, quelle restano le ultime qualificazioni di Mou alla competizione UEFA più ricca, più seguita, più importante. Come abbiamo visto, in diverse occasioni le squadre del tecnico portoghese sono state anche piuttosto sfortunate, ma va anche detto che i risultati parlano chiaro: sono passati sette anni dall’ultimo approdo in Champions, e in mezzo Mourinho ha vinto un solo trofeo, un solo titulo, la Conference League del 2022. Forse è abbastanza, perché si inizi a parlare di declino.