In questi giorni di break internazionale, diverse rappresentative – Italia in testa – cercheranno le vittorie e i punti necessari per i prossimi Mondiali. Molte altre squadre hanno già staccato il pass e quindi si stanno già preparando alla Coppa del Mondo del prossimo anno. Tra queste c’è il Messico padrone di casa (in co-hosting con USA e Canada), che nonostante sia reduce da anni difficili sta vivendo un momento di grande ottimismo: ha vinto la Gold Cup 2025, ma soprattutto sembra aver trovato una vera e propria gemma, un fuoriclasse potenziale che ha già battuto diversi record interni e ha anche aggiornato un primato detenuto, prima di lui, da Lamine Yamal. Si chiama Gilberto Mora, ha soltanto 16 anni – ne compirà 17 il 14 ottobre 2025 – ed è un talento offensivo, trequartista o laterale d’attacco che però può essere utilizzato anche a centrocampo. Al momento è aggregato alla Nazionale Under 20 in vista dei Mondiali di categoria, ma ha già esordito con quella maggiore. Anzi, il record sottratto a Lamine Yamal riguarda proprio il contributo che ha dato alla squadra Tricolor: in occasione dell’ultima Gold Cup, è diventato il calciatore più giovane di sempre ad aver vinto una competizione per rappresentative senior.
Naturalmente questo record è l’apice di tutta una serie di primati che Mora aveva già fissato in precedenza: con il Tijuana, la squadra con cui è cresciuto, è diventato il terzo più giovane esordiente nella storia della Liga MX, poi è diventato il più giovane calciatore del campionato a servire un assist decisivo e ad aver realizzato una rete; il 29 giugno 2025, poi, ha debuttato con il Messico a 16 anni e 265 giorni, e anche questo naturalmente è un record assoluto. In seguito al suo arrivo e al suo impatto sulla Gold Cup, Mora ha giocato per la prima volta nei quarti e in finale è stato schierato da titolare, l’attaccante e veterano Raúl Jiménez ha detto che «Gilberto non ha paura di niente, gioca con sicurezza e personalità anche se ha soltanto 16 anni. Credo che possa diventare una figura chiave per il nostro Paese, e che possa ispirare le prossime generazioni di calciatori messicani».
Rappresentato da Rafaela Pimenta, una delle eredi dell’impero di Mino Raiola, Gilberto Mora è già entrato nel mirino dei club europei più prestigiosi, tra cui Manchester City e Real Madrid. È inevitabile che sia così, viene da dire, e basta guardare i suoi video-skills per capire perché: Mora è un calciatore di enorme fantasia e velocità, è praticamente imprendibile negli spazi stretti, dà la sensazione di tenere la palla attaccata a entrambi i piedi, senza fare differenze tra destro e sinistro, tende a muoversi soprattutto verso la fascia mancina ma riesce a esprimersi e a incidere praticamente a tutto campo – ed è per questo che viene schierato anche a centrocampo, come mezzala creativa e di costruzione. Infine, come se non bastasse, Mora è anche un buonissimo tiratore: la doppietta realizzata in League Cup contro i Los Angeles Galaxy è arrivata con due conclusioni da fuori, una di destro e una di sinistro.
Pura qualità
Anche Javier Aguirre, ct del Messico, ha descritto Gilberto Mora usando parole piuttosto impegnative: «Ha un talento incredibile, per lui non ci sono limiti. Visto che è messicano, dobbiamo considerarci molto fortunati». Certo, lo stesso tecnico ha anche aggiunto che «Gilberto deve irrobustirsi dal punto di vista fisico», e la cosa è evidente anche agli osservatori esterni. Però la sua tecnica e la sua intelligenza calcistica sembrano davvero fuori dal comune. Anche le sue manifestazioni come persona promettono molto bene: chi gli sta intorno lo descrive come un ragazzo serio, tranquillo, con la testa sulle spalle; quando è entrato in contatto coi giornalisti, ha saputo mantenere un profilo basso, bilanciato, ha detto che «mi piacerebbe moltissimo rappresentare il Messico ai Mondiali che giocheremo in casa e poi andare in Europa per vincere molti trofei». Considerando il suo talento e il suo impatto immediato, entrambi gli obiettivi che ha palesato sembrano piuttosto realistici.