Tra poco più di un mese, in Arabia Saudita, si giocherà la seconda edizione del 6 Kings Slam, uno degli eventi sportivi più controversi inventati negli ultimi anni. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un torneo apocrifo rispetto a quelli dell’ATP, cioè organizzato direttamente dai dipartimenti governativi di Riyad – ovviamente quelli che si occupano di sport – e che, seppur non assegni punti validi per il Ranking ufficiale, attira i migliori giocatori del mondo . Come? Risposta semplice: offrendo un montepremi enorme. Tanto per dire: il vincitore della prima edizione, Jannik Sinner, si è portato a casa sei milioni di euro, di cui 1,5 milioni come semplice premio-partecipazione. Per l’edizione 2025, i giocatori “convocati” sono ancora Sinner e Carlos Alcaraz, i due finalisti del 2024, che sfideranno Novak Djokovic, Alexander Zverev, Jack Draper e Taylor Fritz. Oltre a queste, c’è un’altra notizia importante: Netflix ha acquistato i diritti di trasmissione dell’evento.
Per Netflix, appunto, quella al 6 Kings Slam 2025 sarà la seconda incursione nel tennis in diretta. La prima risale a un anno fa, quando la piattaforma americana trasmise Netflix Slam, un match-evento a cui parteciparono Alcaraz e Rafa Nadal. Ed è proprio questa la notizia: Netflix sta investendo sempre di più nello sport in diretta, d’altronde non ha mai nascosto la sua ambizione di aggiungere questa tipologia di contenuti alla sua offerta, solo che lo sta facendo con un approccio del tutto particolare, nuovo, soprattutto se confrontato alle strategie dei broadcaster classici. Il termine-chiave per capire cosa intendiamo è eventize, che si potrebbe tradurre – grossolanamente – come “eventizzazione”: in pratica, Netflix non si sta orientando ad acquistare i diritti di trasmissione di manifestazioni che si tengono con cadenza regolare, diritti che tra l’altro appartengono a medium storici che hanno stipulato accordi pluriennali, ma più che altro su degli eventi, appunto, che si staccano un po’ dal calendario tradizionale. E che hanno una durata più limitata.
Non a caso, viene da dire, le altre gare sportive trasmesse finora sono state le gare di Natale della NFL, un torneo di golf che si è disputato nel 2023 (chiamato, inevitabilmente, Netflix Cup) e alcuni eventi di boxe e wrestling – oltre ovviamente al già citato Netflix Slam. Ma perché questo modello risulta più conveniente? Semplice: intanto perché essendo più brevi, banalmente, sono più semplici e meno cari da gestire; e poi perché in questo modo è come se Netflix “metta in vetrina” le proprie capacità narrative e produttive in vista del futuro, di un possibile ingresso nel mercato canonico dei diritti sportivi. Ci vorrà ancora tempo, come detto i contratti in essere con le grandi emittenti hanno una scadenza a lungo termine, ma nel frattempo Netflix sta preparando il terreno. E lo sta facendo a modo suo.