In Spagna ci sono un po’ di polemiche sui tifosi del Real Madrid, che da quando è arrivato Mastantuono intonano cori “Franco, Franco”

Gli incitamenti al giovane argentino, con lo stesso nome del dittatore del Novecento, stanno creando un equivoco non da poco in casa Real.
di Redazione Undici 08 Settembre 2025 alle 17:27

Ci sono nomi e cognomi che inevitabilmente rievocano un oscuro passato. Lo sa bene la nostra Serie A, con la giovane promessa Romano Floriani Mussolini – figlio dell’ex parlamentare Alessandra e pronipote del dittatore fascista – che proprio per evitare controversie ha scelto il nome di battesimo sulla maglia della Cremonese. In Liga invece sta facendo scalpore il caso del 18enne Franco Mastantuono. A prima vista non così immediato: il suo è un nome comune in svariati paesi, senza alcuna allusione politica nella sua Argentina. Il problema però è che se sono i tifosi del Real Madrid, incitando la loro nuova stella, a cantare a gran voce “Franco, Franco!”, il terreno inizia a farsi scivoloso. Perché in Spagna Franco è uno solo: il generale Francisco, artefice della quasi quarantennale dittatura che porta il suo nome. E per ironia della sorte, costui era pure un sostenitore dei Blancos. Da sempre il club d’élite per antonomasia, quello della casa reale e della classe dirigente. Che dal 1939 al 1975 coincise con i militari del Caudillo.

Archiviata quella drammatica stagione, il Real Madrid si è accuratamente premurato di non avere più alcuna connotazione politica. E lo stesso Florentino Pérez, durante la sua lunga presidenza, ha cercato di ripulire l’immagine del club allontanando dal Bernabéu i gruppi ultras di estrema destra. Dunque la polemica attorno a Mastantuono rischia di essere sterile, se non pretestuosa. Ma resta facilmente strumentalizzabile: le accuse arrivano dalla Catalogna in primis, con le testate locali – naturalmente di fede blaugrana – pronte a sottolineare “l’increscioso episodio” e non stupirsi mai della “vera natura” del mondo madridista. A commentare con un certo scetticismo c’è però anche Jorge Valdano: “I cori per Franco Mastantuono hanno scatenato conseguenze degne di un’analisi antropologica”, ha scritto su El Pais lo storico attaccante del Real e campione del Mondo nell’Argentina di Maradona. “Se quei canti erano uno scherzo, ben fatto: non c’è miglior esorcismo dell’umorismo. Se invece qualcuno ha intonato quel nome con particolare passione per l’ideologia che rievoca, allora siamo di fronte a una rinnovata forma di stupidità. Che rafforza gli argomenti sul tribalismo politico negli stadi”.

Cosa ne pensa il diretto interessato? Per ora si affida al no comment – se non alla parola del campo: di certo il Real non l’ha pagato 63 milioni di euro per scatenare polveroni mediatici, suo malgrado. Mentre Xabi Alonso, da allenatore della squadra, ha presto ridimensionato la questione: “Penso soltanto al giocatore. E vedo Franco allenarsi bene, integrarsi bene con i suoi compagni: quando lo vedo sorridere, non sono preoccupato di nulla”. Resta però da escogitare una soluzione condivisa, visto che Mastantuono si appresta a diventare il futuro talento offensivo del club più vincente al mondo. Magari la malizia è negli occhi di chi guarda, ma a scanso di equivoci qualcuno ha già pensato al coro alternativo a partire dalla prossima partita in curva: “Mastan, Mastan!”. Di sicuro più originale. Senza scorie dittatoriali.

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