Come il Liverpool è diventato il club più amato in Ungheria

Naturalmente è merito di Dominik Szoboszlai, il più grande talento magiaro dai tempi di Ferenc Puskas.
di Redazione Undici 11 Settembre 2025 alle 15:35

Durante l’ultimo match dell’Ungheria, fuori dalla Puskas Arena di Budapest, una gruppetto di persone vestito di rosso si distingueva in mezzo alla folla di tifosi. Una schiera di persone che vestivano con la prima maglia della nazionale e cantavano i cori di un’altra squadra che gioca in rosso, ma a migliaia di chilometri di distanza, il Liverpool. Ok ma a parte il colore, cosa accomuna i Reds e la Nazionale magiara? Prima di tutto, tre giocatori, di cui uno è pure il capitano della Nazionale, nonché uomo del momento ad Anfield: stiamo parlando ovviamente di Dominik Szoboszlai, autore dello splendido gol vittoria in all’Arsenal nell’ultimo big match di Premier. Prima dell’ultima partita della Nazionale, di cui ovviamente è il leader assoluto, il centrocampista 24enne ha ricevuto l’ovazione più forte di tutte quando è stato annunciato nell’undici titolare. Sul retro della maggior parte delle maglie indossate allo stadio c’è il suo nome, e non potrebbe essere altrimenti: Szoboszlai, per valore tecnico e status raggiunto, è il più importante giocatore ungherese dai tempi di Ferenc Puskas.

Alla recente cerimonia dei premi dell’associazione calciatori ungheresi (HLSZ), il centrocampista del Liverpool è stato premiato come miglior giocatore ungherese all’estero, seguito dal suo nuovo compagno di squadra, Milos Kerkez. Anche Armin Pecsi, portiere 20enne arrivato ad Anfield in estate dalla Puskas Akademia, ha vinto il premio come miglior numero uno. Insomma, il Liverpool si sta trasformando in una sorta di “Piccola Ungheria”. E la cosa sta avendo un impatto significativo a Budapest e dintorni: come riportato da The Athletic, al “Grund” – un bar del centro della capitale – circa 500 persone si sono riunite per guardare il match contro l’Arsenal e celebrare la splendida punizione vincente di Szobo. Gli ascolti tv sono in aumento, proprio come lo erano in Bundesliga quando Szoboszlai giocava nel Lipsia, dato che i fan ungheresi vogliono seguire la loro stella più importante. Il taglio di capelli “alla Szoboszlai”, inoltre, è di moda tra i giovani e il suo volto è protagonista di diversi spot pubblicitari.

Il fatto che Szoboszlai sia fondamentale in una grande squadra di Premier League, il campionato più ricco e importante al mondo, ha un impatto significativo. Anche perché pochissimi giocatori ungheresi sono riusciti a imporsi in Inghilterra: Zoltan Gera è stato un idolo al West Brom e finalista di Europa League col Fulham; Tamas Priskin ha giocato nel Watford e Adam Bogdan è stato tesserato con il Liverpool, ma non hanno lasciato grandi ricordi. Il primo ungherese in Premier League è stato Istvan Kozma, centrocampista ingaggiato dal Liverpool nel 1992 da Graeme Souness. Ma non ha giocato abbastanza da ottenere il permesso di soggiorno ed è tornato in patria dopo due stagioni.

I sostenitori del premier ungherese Viktor Orbán, noto per la sua passione calcistica e per la sua linea populista, attribuiscono questo boom di talenti agli investimenti nel calcio giovanile. Sotto Orbán e il suo partito Fidesz, il calcio ha un ruolo essenziale: secondo diverse fonti, oltre 2 miliardi di sterline sono stati spesi in ristrutturazioni di stadi e centri sportivi dal 2010, inclusa la costruzione della Pancho Arena a Felcsút, villaggio d’infanzia di Orbán. Lo stadio in cui gioca la Puskas Akademia, squadra costruita praticamente da zero, ospita 4.000 persone, ma il paese conta solo 2.000 abitanti.

Da quest’anno, le regole della lega impongono che ogni squadra schieri almeno cinque giocatori ungheresi, di cui uno sotto i 21 anni. Chi rispetta la regola riceve incentivi economici. Il punto è che né Szoboszlai né Kerkez, però, non sono cresciuti nel sistema federale ungherese: Szoboszlai si è formato con il padre Zsolt all’accademia Főnix Gold, poi è passato da Salisburgo e Lipsia. Kerkez, invece, è nato in Serbia, poi è cresciuto in Austria, è stato scoperto in Ungheria dal Milan e infine si è trasferito in Premier, al Bournemouth. Molti altri titolari della Nazionale (come Willi Orban, Callum Styles, Loic Nego) non hanno mai giocato un minuto nelle giovanili ungheresi. Anche Gulacsi e Sallai, come Szoboszlai, hanno lasciato il paese da giovanissimi.

Solo Pecsi è un prodotto del sistema: cresciuto nella Puskas Akademia, è stato scovato dallo scouting del Liverpool e attualmente è parte della squadra Under-21 del Liverpool – anche se allena spesso con i portieri della prima squadra. Non è scontato che altri giocatori ungheresi seguiranno lo stesso percorso, come detto le nuove regole federali che limitano l’uso di giocatori stranieri. Tuttavia, gli osservatori di diversi club inglesi – il Liverpool, ma anche l’Arsenal – si stanno concentrando sul campionato ungherese. I tifosi locali, però, hanno già scelto da che parte stare.

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