Il West Ham ha paura che ci siano problemi di ordine pubblico per il derby contro il Tottenham, e così ha vietato le sciarpe a metà con i loghi dei due club

Il trasferimento di Kudus ha inasprito i rapporti tra le due tifoserie, ma in realtà ci sono anche altri problemi.
di Redazione Undici 12 Settembre 2025 alle 12:49

Nella quarta quarta giornata di Premier League si giocherà il derby di Londra tra West Ham e Tottenham. Sembra tutto normale, ma in realtà ci sono un po’ di preoccupazioni per l’ordine pubblico. Gli Hammers, infatti,  hanno diramato un comunicato in cui annunciano misure di sicurezza più elevate per prevenire qualsiasi problema al London Stadium, e hanno addirittura vietato le classiche sciarpe in cui i loghi delle due squadre vengono affiancati. Sì, avete letto bene: i tifosi che si recheranno allo stadio non potranno esporre delle sciarpe in cui vengono affiancati i simboli degli Hammers e degli Spurs.

Ma perché intorno alla gara tra West Ham e Tottenham c’è tutta questa tensione? Tutto parte dalle polemiche dei tifosi di casa, contrari alla vendita di Mohamed Kudus agli Spurs e in generale avversi alla gestione del club da parte di David Sullivan e del board dirigenziale. In estate il Tottenham ha acquistato il trequartista ghanese per 64 milioni di euro, dando vita al primo trasferimento tra i due club dal gennaio 2011. Sul proprio profilo X gli Spurs hanno poi condiviso una clip in cui Kudus dice di aver voluto solo il Tottenham come destinazione dopo il West Ham, e i tifosi hanno fatto sentire il loro risentimento nei confronti del giocatore. E della società che l’ha ceduto.

Il match inizierà alle 18.30 (ora italiana) e al London Stadium sono previste delle proteste da parte dei tifosi del West Ham. Per tutta risposta il club ha dichiarato sul proprio sito che saranno previsti ulteriori controlli ai tornelli di accesso allo stadio per garantire che le aree riservate ai tifosi del West Ham United rimangano tali, quindi senza “infiltrazioni” da parte dei tifosi degli Spurs. Come per le sciarpe, insomma: meglio prevenire che curare,

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