Juventus-Inter, una bella partita tra due squadre imperfette

Tudor e Chivu hanno diversi problemi da risolvere. Ma almeno, nel frattempo, ci hanno regalato 90 minuti ricchi di emozioni.
di Redazione Undici 13 Settembre 2025 alle 21:14

Una delle immagini che resteranno di questo Juventus-Inter è la chiacchierata tra Marcus e Kephren Thuram durante il check sul gol del 4-3 finale di Adzic: maglie tirate su per nascondere volto e labiale e anche un mezzo sorriso, quello di chi sa che rimarrà nella storia del derby d’Italia. Perché due gol di due fratelli, uno contro l’altro, in un Juve-Inter, non si erano mai visti. Una delle tante storie di un match vissuto come se l’attenzione e la compattzza fossero delle luci al neon di quelle un po’ dismesse, che si accendono un attimo e rimangono spente per quale lungo istante.

Esattamente come quella della scorsa stagione a campi invertiti, quando era finita 4-4, la partita ha viaggiato sul filo dell’errore e dei grandi gol. Sia Inter che Juventus non hanno fornito una cattiva prestazione, ma si sono distratte troppo. E in modo spesso imperdonabile. Delle sette reti totali, quattro sono e da fuori e le altri tre da situazione di palla inattiva. Segno di un piano tattico, soprattutto da parte bianconera, votato alla ricerca dell’equilibrio. È uno strano paradosso, se guardiamo guardando al tabellone dello Stadium al 95’ e notando il tre di fianco al logo dell’Inter.

Eppure, come detto, il piano gara di Tudor era piuttosto chiaro: la sua Juventus avrebbe dovuto lasciare il controllo del ritmo e del possesso all’avversario, conscio che, se non avesse lasciato tracce centrali, Lautaro e Thuram sarebbero andati in difficoltà. Anche grazie alla pressante marcatura di Kelly e Bremer dietro: una scelta azzeccata, considerando che i bianconeri hanno subito pochissimo, e infatti i gol dei nerazzurri sono arrivati con le conclusioni da fuori di Barella e Calhanoglu, salito di livello portandosi con sé il baricentro di tutta la squadra, e un colpo di testa di Thuram su calcio d’angolo.

Anche l’Inter, in realtà, non ha concesso molte occasioni nitide nate da azioni manovrate. Se escludiamo la chiusura di Carlos Augusto in area di rigore su Kalulu in avvio di partita, i nerazzurri hanno subito solo delle magie da lontano di Adzic e Yldiz, oltre ai calci da fermo. Forse per entrambe le squadre sta proprio qui il problema: non riuscire a gestire dei semplici blocchi o marcature a gioco inattivo è sintomo certo di sbavature individuali, ma anche di reparto, perché si sono fatte e entrambe sorprendere senza trovare contromisure. Per il resto ci ha pensato un gioiello di Adzic, un tiro nato da un presunto fallo su Bonny – un episodio che ha giò iniziato a fare discutere. Quando forse il vero centro di dibattito dovrebbe essere l’imperfezione  di Juve e Inter, due squadre ancora instabili. Che però ci hanno regalato una gran bella partita.

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