Il Messico sta diventando un’opzione di mercato interessante, e così ora le squadre della Liga MX sono piene di giocatori di culto

Le cose sono molto cambiate dai tempi di Gignac, il vero apripista di questa connection con il calcio europeo.
di Redazione Undici 22 Settembre 2025 alle 00:54

Scappare in Messico non è mai stato così bello, se lo chiedete ai giocatori europei di quest’era calcistica. Sì, perché il passaggio di Sergio Ramos al Monterrey è una notizia ormai vecchia, nel senso che l’ex capitano del Real Madrid ha fatto solo da apripista. Dopo di lui, cioè nell’ultimo anno, un bel po’ di calciatori riconoscibili hanno deciso di fare il suo stesso percorso. Insieme a Ramos, per esempio, nel Monterrey gioca anche anche Antony Martial. E se poi ci aggiungiamo che nella rosa della Padilla – storico nickname del Monterrey – ci sono anche Sergio Canales, Oliver Torres e Lucas Ocampos, beh, il quadro è chiaro: la faccenda si  è fatta più seria rispetto a qualche anno fa, quando André-Pierre Gignac  lasciò l’Olympique Marsiglia all’apice della sua carriera per spostarsi al Tigres, facendo una mossa a dir poco sorprendente. Era il 2015, e da allora l’ex attaccante della Nazionale francese ha messo insieme 220 gol in 415 presenze, aggiungendo anche 56 assist al computo totale. Con questi numeri, di fatto, è diventato l’idolo assoluto dei tifosi messicani, un vero e proprio simbolo.

Forse è proprio per questo, cioè per il successo di Gignac, che negli ultimi anni il flusso di giocatori dall’Europa è cresciuto anno dopo anno, sin prisa sin pausa. Poi però è arrivata l’estate 2025, e la bomba è scoppiata:  sono oltre 20, infatti, i trasferimenti che quest’estate si sono concretizzati dall’Europa al Messico. E la cosa più interessante è che i giocatori coinvolti hanno nomi riconoscibili. Questa migrazione, quindi, ha permesso la creazione di vere e proprie squadre di culto, come il Monterrey di Sergio Ramos, o di inedite coppie d’attacco come quella del FC Leon, formata da James Rodriguez e Rogelio Funes Mori. Proseguendo il viaggio, l’America ha acquistato l’ex Newcastle Allan Saint-Maximin, aggiungendolo al pacchetto di calciatori con un passato in Europa formato da Javairô Dilrosun e Jonathan dos Santos. Al Pumas si sono trasferiti Aaron Ramsey e Keylor Navas, mentre al Toluca già da diverse stagioni gioca Héctor Herrera, leggenda messicana – come Tecatito Corona, anche lui al Monterrey. E ancora: nella stessa squadra di Gignac, il Tigres, c’è anche Ángel Correa, che ha scelto il Messico per ripartire dopo una vita all’Atlético Madrid.

Anche la Serie A ha fornito alcuni giocatori alla Liga MX: nel Cruz Azul gioca Luka Romero, ex Lazio e Milan, mentre all’Atlético San Luis c’è João Pedro, iconico attaccante del Cagliari dal 2014 al 2022 e attuale capocannoniere del campionato. L’Atlas, invece, ha messo le mani sul centravanti montenegrino Uros Djurdjevic, che solo i più intrepidi ricorderanno nel Palermo 2015/16. Il mercato più significativo lo ha fatto però il Pachuca, che dopo aver preso l’ex Chelsea Kenedy ha acquistato Enner Valencia e William Carvalho per cercare l’assalto al titolo nazionale che manca dal 2022. E in effetti perché non avrebbero dovuto sfruttare questa nuova connection con l’Europa?

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