Ripensare i diritti televisivi della Champions League: questo è il nuovo piano della UEFA per rendere la massima competizione europea ancora più appetibile per le grandi piattaforme di streaming come Amazon e Netflix. Il sistema attuale, che comunque garantisce centinaia di milioni di introiti alla Confederazione e ai club, prevede che la vendita dei diritti televisivi sia frammentata, con oltre 100 broadcasters che hanno a disposizione diversi pacchetti di trasmissione. L’ultimo aggiornamento delle regole risale al 2002, quando – a causa delle pressioni della Commissione Europea – venne imposto all’UEFA che gli accordi durassero tre stagioni al massimo, non più quattro, con una singola emittente acquirente per ogni stato membro dell’Unione. Questo modello si poneva l’obiettivo di aumentare la competizione per accaparrarsi i diritti.
Ora, come detto, le cose potrebbero cambiare. Anche in virtù dell’accordo firmato lo scorso anno con Relevent Football Partners, una compagnia sussidiaria della statunitense Relevent Sports e partner commerciale della UEFA, che a marzo ha visto rinnovato il suo mandato come global media e sponsorship partner anche per il periodo 2027-2033. Oltreoceano i match della Champions League sono trasmessi da Paramount, che ha firmato un contratto da 1.5 miliardi di dollari valido fino al 2030, per un totale di 250 milioni all’anno. Sulla scia di questo accordo, la UEFA sta valutando di dar vita a contratti più lunghi anche in Europa, che permettano un introito maggiore nell’immediato e che siano più vantaggiosi per entrambe le parti.
E sembrerebbe che interesse ci sia, soprattutto da parte dei giganti dello streaming. Netflix e Amazon sono infatti in prima fila, e da tempo stanno aggiungendo alle proprie offerte grandi eventi sportivi. Solo che finora si sono focalizzati solo su match di cartello o eventi singoli piuttosto che su accordi di lunga durata che comprendano una o più stagioni. Netflix, tanto per fare un esempio, ha recentemente stretto un accordo per trasmettere l’Home Run Derby della Major League Baseball (MLB), un evento unico, e quest’anno trasmetterà le partite del giorno di Natale della National Football League (NFL).
In realtà un esempio virtuoso esiste già: l’accordo stretto tra UEFA e Amazon Prima, prima per il triennio 2021/2024 e poi per quello successivo, fino al 2027 per Italia, Germania e Regno Unito. La piattaforma di proprietà di Jeff Bezos ha scelto di entrare in punta di piedi nel mondo del calcio prendendosi, in esclusiva, il miglior match del mercoledì, per un totale di 18 partite a stagione, sempre con protagonista una squadra italiana – almeno nella fase a gironi. Un accordo che ha reso Amazon uno dei primi partner della UEFA nel mondo dello streaming, visto che in paesi come Francia e Spagna la Champions League viene trasmessa da emittenti televisive tradizionali, ovvero Canal+ e Telefonica SA.
In questo articolo, Bloomberg riporta che l’UEFA abbia tutta l’intenzione di generare ancor più ricavi da una competizione che ha recentemente cambiato il suo formato, allargando la partecipazione e incrementando del 18 per cento gli introiti nei sei mercati più importanti. Un cambio di passo che punta a generare revenue commerciali per un valore ancora superiore agli attuali 4.4 miliardi di euro a stagione, ovvero la quota prevista fino al termine della stagione 2026/27.