Non sarà stata la competizione più sentita di tutte, qualche problema logistico c’è stato, eppure il Mondiale per Club 2025, almeno dal punto di vista economico ha funzionato alla grande, soprattutto per i top club europei che hanno visto impennare i propri ricavi fino a oltre cento milioni di euro per chi, come Paris Saint-Germain e Chelsea, è arrivato in fondo. Tra premio di partecipazione e incassi legati ai passaggi del turno, le big hanno incassato un bel mucchio di soldi e non vedono l’ora di rompere il salvadanaio della FIFA anche nell’edizione del 2029. Normale, quindi, che chi è rimasto fuori dalla competizione stia cercando di salire su un carro così ricco. Attualmente i criteri di partecipazione sono ripartiti per federazione in base al Ranking dei quattro anni precedenti all’inizio del torneo, ma la manifestazione potrebbe accogliere più società.
Secondo quanto scritto dal giornale inglese Times, infatti, nella prossima edizione in Spagna e Marocco ci saranno tre club inglesi, e non più due. E questo perché il limite massimo di due squadre per Paese potrebbe essere allentato dalla FIFA. La UEFA non si opporrebbe all’idea della FIFA di alzare il tetto da due a tre club per nazione, ma avrebbe invece problemi con l’eventuale proposta di renderlo un torneo biennale o di ampliarlo oltre le 32 squadre attuali. La decisione di andare oltre le tre squadre per nazione nasce dai dirigenti FIFA, rimasti delusi dal fatto che il primo torneo a 32 squadre, disputato negli Stati Uniti quest’estate, si fosse giocato senza i campioni di Inghilterra, Spagna e Italia – Liverpool, Barcellona e Napoli. Ci si chiedeva, viste le assenze, se si potesse davvero definire una competizione tra i migliori club del mondo.
In ogni caso, la FIFA potrebbe continuare spingere per ampliare il torneo fino a 48 squadre qualificate. L’Associazione dei Club Europei (ECA) sarebbe favorevole, in quanto aumenterebbero ancora gli introiti per tutti. Equazione semplice: più squadre, più partite, più guadagni. La UEFA, invece, sarebbe fermamente contraria a qualsiasi competizione che si disputi più di una volta ogni quattro anni. Il futuro del torneo dovrebbe essere discusso al prossimo Consiglio FIFA, anche se difficilmente verranno prese decisioni definitive in quella sede.
«Dopo la prima edizione, come in qualsiasi azienda dopo il primo mese, ci si chiede: abbiamo abbastanza pubblico? Abbiamo il prodotto giusto? Dobbiamo confrontarci con gli stakeholder, come l’ECA in Europa: il formato era quello giusto? Dobbiamo avere più club o una varietà diversa di squadre in base a come si qualificano?» ha detto il vicepresidente FIFA Victor Montagliani nel corso della conferenza “Leaders” sul business sportivo a Londra – un incontro in cui il numero due dell’ente mondiale del calcio ha parlato anche della Coppa del Mondo del prossimo anno. Le 12 squadre europee presenti in USA quest’anno si sono qualificate vincendo la Champions League nelle ultime quattro stagioni, oppure tramite il coefficiente UEFA calcolato sulle ultime quattro annate. Poiché Chelsea e Manchester City si erano qualificati come campioni, non c’era posto per il Liverpool, nonostante l’alto coefficiente del club. Insomma, il Mondiale per Club è una gallina dalle uova d’oro e tutti ne vogliono far parte. Tra calendario fitto e difficoltà legate al numero degli impianti, però, non sarà semplice trovare una soluzione che accontenti tutti.