Più che un Mondiale per tutti, sarà un Mondiale per ricchi. All’americana nel senso più esclusivo del termine: come racconta The Athletic, le ultime stime sul prezzo dei biglietti per il torneo dell’anno prossimo superano ogni aspettativa. Sfidando perfino i prezzi del Super Bowl, il non plus ultra dell’eventistica sportiva – in fatto di mettere mano al portafoglio. Qualche cifra qua e là: un biglietto per i posti meno appetibili delle gare non di cartello della fase a gironi – cioè il minimo sul mercato – negli Stati Uniti si aggira sui 400 dollari; quelli meno cari per la gran finale al MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey, partono dai 2.030 dollari, arrivando presto a quota 6.000 fino a schizzare oltre i 15.000 per i pacchetti hospitality. Un listino da paperoni, che renderebbe la partita del 19 luglio 2026 la più remunerativa nella storia del calcio.
Che i tagliandi andassero alle stelle era da mettere in preventivo, soprattutto dopo che la FIFA aveva annunciato di affidarsi a un sistema di “prezzi dinamici” – cioè adattati in base alla domanda, senza alcuna tutela per i consumatori. È già stato sperimentato in occasione del Mondiale per Club e in quel caso si era verificato l’effetto opposto: per la maggior parte delle partite della competizione, l’appeal dell’evento era talmente bassa che gli addetti ai lavori – piuttosto che subire l’onta degli stadi vuoti – si sono ritrovati a dover offrire biglietti gratis o a prezzi irrisori. Ma il Mondiale tradizionale, per nazionali, è tutt’altra musica. E anche se spalmato su tre paesi, in un contesto geopolitico difficile – soprattutto per quei tifosi provenienti dai Paesi in via di sviluppo invisi agli Stati Uniti, che faranno di tutto per non offrire pretesti migratori –, il richiamo dell’Argentina di Messi o del Portogallo di CR7 basta e avanza per mandare in tilt il pallottoliere.
Così succede che i prezzi delle prime partite del torneo sono comparabili a quelli della regular season di NFL. E quelli per la finale al solo Super Bowl: per ora si tratta di indicazioni preliminari – in questi giorni la FIFA ha rivelato le tariffe per pochi fan selezionati, vincitori di lotterie per la prevendita – ma la proiezione va verso livelli inesplorati per i record del calcio. Anche dopo aver aggiustato i prezzi nominali all’inflazione. Basti pensare che per Euro 2024 o i Mondiali 2022 in Qatar un biglietto per la fase a gironi costava fra i 30 e i 200 dollari – cioè anche dieci volte di meno. Per la finale di Doha – tolti i pacchetti deluxe – ce la si cavava fra i 200 e i 1.600. Un altro ordine di grandezza, che spiega ancora una volta come il tandem Trump-Infantino abbia fatto un vero e proprio all-in per conferire all’evento un peso economico senza precedenti. “Il calcio è di tutti” non funziona più nemmeno come slogan.