Un flop dopo l’altro. Dopo sei partite e quasi un mese, il Nottingham di Ange Postecoglou deve ancora trovare la prima vittoria. Giovedì sera l’occasione poteva essere propizia, con il Forest a ospitare il modesto Midtjylland – la cui rosa vale quasi mezzo miliardo di euro in meno di quella degli inglesi – nella seconda giornata della fase a gironi di Europa League. E invece le cose sono andate di male in peggio, con Wood e compagni sconfitti a domicilio per 2-3. Dovevano essere le settimane dell’entusiasmo, del ritorno alle competizioni europee dopo tre decenni di digiuno. Eppure oggi dalle parti di Nottingham l’atmosfera è più pesante che mai: l’unico nome nel mirino dei tifosi è quello di Postecoglou.
La situazione ha del paradossale, considerata la situazione di club e allenatore soltanto pochi mesi fa. In primavera il Nottingham andava a un soffio da una storica qualificazione in Champions, mentre Postecoglou vinceva l’Europa League alla guida del Tottenham. Meraviglioso, no? Il problema è che poche settimane dopo gli Spurs hanno esonerato il greco-australiano – per il gran disappunto dei fan – a causa del deficitario percorso in campionato. Mentre in casa Forest, il rapporto fra Nuno Espirito Santo – l’artefice della cavalcata in panchina – e il controverso proprietario del club Evangelos Marinakis si deteriorava a prescindere dall’impeccabile percorso della squadra. E altro esonero, nei primi di settembre.
Qui ha inizio la sin qui disastrosa avventura di Postecoglou alla guida del Nottingham. La peggiore negli ultimi cent’anni di storia del club: soltanto due pareggi e quattro ko nelle prime sei uscite ufficiali. Un fiasco difficile da digerire per un gruppo che fino a poche settimane fa girava a memoria. E infatti i tifosi, mentre il Forest crollava sotto i colpi del Midtjylland, hanno cominciato a cantare “Sacked in the morning” – esonerato all’alba. “Ho sentito la loro opinione”, ha risposto Postecoglou al termine del match. “Nel calcio non mi stupisco più di nulla: certo la delusione è comprensibile, si respira un’aria pesante ed è mia responsabilità portare la squadra a vincere e a migliorare”.
Per ora l’allenatore è ancora al timone, ma è da capire quanto durerà la pazienza di Marinakis. Perché al netto dei risultati, nel giro di queste poche gare il Nottingham sembra aver smarrito la sua comprovata solidità difensiva e identità di squadra – 13 gol subiti, oltre due a partita. E le aspettative della piazza erano più che legittimamente alte, vista l’arrembante campagna acquisti da oltre 200 milioni di euro – sono arrivati Hutchinson, Ndoye, Bakwa, Savona, Kalimuendo, per ora senza lasciare il segno. Il debutto europeo al City Ground, davanti al pubblico amico, ormai è rovinato. La stagione però è appena iniziata e tutta da scrivere. Che la penna possa rimanere a lungo in mano a Postecoglou, in questo momento sembra piuttosto complicato. Ma nel calcio mai dire mai. Lui lo sa bene: un anno fa a quest’ora, chi avrebbe scommesso sul primo grande trofeo internazionale nella bacheca del Tottenham? Al Forest non ci credono nemmeno a posteriori.