La sua è una delle esultanze più iconiche della Premier League, se non forse dell’intero calcio europeo. Quelle braccia strofinato sul petto a indicare da un parte il freddo che fa venire agli avversari, gelandoli, dall’altra il ghiaccio che ha nelle vene per decidere le partite. Cole Palmer, o meglio “Cold” (“Freddo) Palmer ha fatto della sua celebration un marchio di fabbrica, nel vero senso della parola, depositando il brevetto del suo nickname. Un piccolo grande esempio di come creare una macchina economica e di comunicazione da un momento di gioia. Chiaro, poi, che servono le prestazione perché se Palmer nelle ultime due stagioni non fosse diventato il giocatore franchigia del Chelsea e uno dei migliori trequartisti in Europa, il progetto avrebbe vita breve.
Come rivelato da The Athletic, la domanda, presentata all’Ufficio britannico per la Proprietà Intellettuale lo scorso novembre, è stata approvata venerdì. Da sabato scorso, quindi, nessuno potrà usare il soprannome “Cold Palmer” per scopi commerciali senza la sua autorizzazione, poiché la registrazione gli garantisce diritti legali esclusivi. Palmer ha inoltre registrato con successo anche la propria firma autografa come marchio. È già pronta, infatti, la lunghissima lista di prodotti brandizzati: saponi, sali da bagno, snack alimentari, lame da rasoio, cover per telefoni, droni, veicoli subacquei, articoli di cancelleria, giocattoli, cracker natalizi e orsacchiotti. Praticamente un bazar con sopra il nome della stella dei Blues.
La richiesta è stata inoltrata tramite la sua società privata, la Palmer Management Limited, ma ad agosto ha subito uno stop, dato che già esisteva un’azienda “Palmer”. Si tratta della Château Palmer, un produttore di vino vicino a Bordeaux, che prende il nome dal tenente colonnello Charles Palmer, proprietario originario dei terreni nel 1814. Per risolvere la disputa, Cole ha modificato la domanda a settembre, eliminando ogni riferimento al vino, spianando così la strada all’approvazione definitiva. Il marchio copre comunque altre bevande alcoliche, come liquori, distillati ed energy drink alcolici.
La registrazione resterà valida fino al 25 novembre 2034, rinnovabile per ulteriori periodi di dieci anni previo pagamento di una tassa. La decisione garantisce a Palmer i diritti legali esclusivi sull’uso del termine “Cold Palmer”.
Potrà quindi vendere una vasta gamma di prodotti con questo marchio, rafforzando e consolidando la propria identità di brand personale. Il brevetto offre poi a Palmer una maggiore protezione legale contro chiunque provi a usare il suo nome per scopi promozionali senza consenso.
Palmer è atleta Nike, ambasciatore globale per Beats (le cuffie create dal rapper Dr.Dre) e ha collaborato con i marchi di abbigliamento Burberry e boohooMAN. Con tutti questi accordi in corso (e potenziali altri in futuro), la scelta di proteggere il marchio “Cold Palmer” appare del tutto naturale. Il 10 del Chelsea ha anche richiesto la registrazione del suo gesto di esultanza, lo “shivering”. La domanda include un video di due secondi che mostra il gesto, per fini commerciali, ma non impedisce alle persone di imitare il gesto durante una partita.
Il gesto è infatti usato anche da Morgan Rogers dell’Aston Villa, ex compagno di Palmer nell’academy del Manchester City, da cui Cole ha preso l’idea. La prima esultanza con il tremolio delle spalle? A dicembre 2023, dopo una rete al Luton Town. «Simbolizza gioia, passione e determinazione, è divertente perché si adatta al mio nome. Tutti sanno che è la mia esultanza. Magari altri l’hanno fatta prima, ma ora tutti sanno che è la mia» aveva confessato in un’intervista al Daily Telegraph.
Nei contratti standard dei giocatori della Premier League non sono inclusi i diritti di proprietà intellettuale come i marchi registrati. Il Chelsea dovrà dunque ottenere una licenza o il consenso diretto di Palmer per usare “Cold Palmer” nelle proprie campagne di marketing. Lo stesso vale per gli sponsor: anche per loro il marchio può diventare una nuova fonte di reddito per il giocatore. L’azienda di videogiochi EA Sports (che produce EAFC), con cui Palmer ha già collaborato, per esempio, dovrà chiedere il permesso per usare il marchio nel gioco. In caso EA volesse registrare l’esultanza, verrà stabilito un contratto di licenza con condizioni precise: compenso, durata e limiti sull’uso del marchio per proteggere la reputazione del giocatore.
Il caso di Palmer non è un unicum nel mondo del calcio, anzi, ormai si può dire che sia una pratica comune. David Beckham ha fissato il proprio brand per una vasta gamma di prodotti, così come Cristiano Ronaldo, che ha protetto il nome, le iniziali CR7 e la celebre esultanza “Siuuu”. Anche Lionel Messi ha brevettato il cognome (dopo una disputa legale con il marchio di biciclette Massi), mentre Kylian Mbappé ha registrato iniziali, esultanza e due frasi celebri, “Le football, il a changé” e “Moi, tu m’parles pas d’âge”, “Il calcio è cambiato” e “Tu mi parli d’età”. Infine, pure Rashford ha fatto la stessa cosa con il suo nome negli Stati Uniti. Haaland, invece, lo ha imitato in Norvegia.