Il progetto è lungo, complicato e finanziariamente molto oneroso. Il Manchester United ha deciso di fare le cose molto in grande nella costruzione del nuovo stadio. L’impianto che dovrebbe sostituire il mitico Old Trafford è stato affidato alla gestione dello stadio di Norman Foster, l’architetto di urbanistica sportiva migliore al mondo, a cui si sono rivolte pure Inter e Milan per il post San Siro. Eppure, il piano è partito a rilento, tra problematiche con l’area scelta e diverse polemiche legate al modello di business, ritenuto troppo “americano”. Non a caso i proprietari, i Glazer, contestati da più di dieci anni dai tifosi dei Red Devils, arrivano proprio dagli Stati Uniti e hanno imposto metodi a stelle e strisce che piacciono poco in Inghilterra. L’ultima trovata sarebbe legata alla vendita di mini abbonamenti per finanziare il proseguo dei lavori, naturalmente a prezzi elevatissimi.
Come svelato da The Athletic, infatti, il club starebbe valutando la possibilità di cedere delle licenze per i posti a sedere nel nuovo stadio che verrebbe costruito accanto all’attuale. Lo United sta inviando un sondaggio dettagliato ai suoi abbonati, che servirà anche a capire l’interesse per l’acquisto di queste pre-iscrizioni. Negli Stati Uniti, come detto, non è un fenomeno nuovo, ma in Europa sì. Ok, ma come funzionano? Il principio è semplice: un tifoso paga per il diritto di acquistare un biglietto per un determinato posto. Le licenze sarebbero facoltative e destinate soprattutto alle aree premium, mentre per i normali posti stagionali continueranno a essere disponibili le tessere tradizionali, che garantiscono lo stesso posto a ogni partita e il diritto di prelazione per i tickets delle trasferte, delle final four di Carabao e FA Cup a Wembley e dei match europei.
Il nuovo questionario sarà la ricerca di mercato più ampia mai realizzata finora nell’ambito del progetto. Servirà a scandagliare le preferenze dei fan, le fasce di prezzo e le abitudini di trasporto per recarsi alle partite, mentre il club pondera la fattibilità economica della costruzione. Il Manchester United spera di finanziare e costruire lo stadio e di collaborare con il governo britannico per migliorare i mezzi di accesso allo stadio, l’edilizia abitativa e le strutture ricreative dell’area circostante. Dopo una serie di specifiche domande, la lettera si chiude con una dichiarazione d’intenti, ovvero l’«ambizione del club di preservare l’essenza di Old Trafford».
Questa Personal Seat Licence (PSL) consentirebbe ai tifosi di comprare il diritto esclusivo su un posto specifico nel nuovo stadio per un determinato periodo di tempo. Eppure, chi la acquista dovrà comunque pagare separatamente l’abbonamento stagionale, ma potrà cederla a qualcun altro se non desidera più mantenerla.
Nel Regno Unito, un sistema simile esiste già nel tennis a Wimbledon, dove i tifosi possono acquistare la debenture seat che garantisce un posto premium nel centrale o nel campo 1 per cinque anni. Anche il Lord’s Cricket Ground adotta un modello simile, ma nel calcio sarebbe una novità.
D’altra parte il nuovo stadio non viene via proprio per due spicci. Il costo stimato dell’operazione è di 2 miliardi di sterline, ma il club ha spiegato a più riprese che potrebbero ricavare fino 7,3 miliardi di sterline all’anno. L’obiettivo è ambizioso, completare i lavori entro il 2030, anche se non esiste ancora una data di inizio, dato che la fase di pianificazione è tuttora in corso. Il piano originale includeva una copertura a tre punte, ma, secondo quanto riportato da The Athletic, ora si stanno considerando nuove idee senza tale struttura, per vie di controversie legali con la società Freightliner, che possiede gran parte dell’area a ovest dell’attuale impianto, destinata a ospitare parte della struttura e circa 17.000 abitazioni.