Niente musica e popstar? Il Real Madrid se ne farà una ragione. Perché le prospettive del nuovo Bernabéu e delle sue sfaccettate risorse, si stanno già rivelando pressoché illimitate. Ed estremamente redditizie: in questi giorni di pausa nazionali, lo storico impianto della capitale spagnola, ora rimesso a nuovo, è diventato la sede della lussuosa cena di gala organizzata da AIA Thailand. Magari il nome suonerà nuovo, ma si tratta di una delle più importanti compagnie assicurative sulla vita e sulla salute in Asia. E come sede di questa convention europea, ha scelto proprio il Bernabéu. Affittandolo in esclusiva per tre giorni – tra allestimento, evento e successivo smontaggio tecnico. Stima dell’operazione? Secondo Marca, tra i 200 e i 500mila euro. Tutti nelle classe del Real.
L’azienda di turno avrà un bel da fare per trasformare il terreno di gioco dove segnano Bellingham o Vini Jr. in un uno sfarzoso mega-ristorante, da 250 tavoli e 5mila persone di capienza massima. Poi, da venerdì, tutto tornerà come prima – anche se tecnicamente ci sarebbe del tempo extra per verificare che sia tutto a posto, i blancos non giocheranno in casa prima del 22 ottobre contro la Juve. Certo è che Florentino Pérez e soci si sfregano le mani: gli introiti derivanti dall’affitto dell’impianto dovrebbero portare nelle casse del club decine di milioni di euro extra ogni anno (ci sono eventi e colossi di settore potenzialmente ancora più proficui di quello patrocinato da AIA Thailand).
E questo era esattamente il piano del club nell’ambito del futuristico restauro e restyling del Bernabéu – costato quasi un miliardo di euro. Non solo cioè rimettere a lucido la rinomata casa del Real, ma renderla un’arena polifunzionale a tutti gli effetti, “lo spazio più spettacolare e centrale nel cuore della capitale”. Un’area di 6500 m² che ne fanno una struttura unica al mondo, grazie al manto erboso di ultima generazione e al sofisticato tetto retraibile che tiene al caldo e al sicuro anche gli eventi al coperto. “Queste caratteristiche”, spiega il Real, “ci offrono la preziosa opportunità di ospitare eventi 365 giorni all’anno, indipendentemente dalla configurazione dello stadio, e possiamo tenere rassegne di grandi dimensioni sia al chiuso sia all’aperto”. A prescindere che il Real stia giocando o meno – naturalmente, in quel caso, limitandosi a manifestazioni ridotte e che non richiedano l’uso del terreno di gioco.
Per il resto Florentino è pronto a mettere a disposizione dei clienti anche il palco presidenziale, la zona mista e la sala stampa calibrata per qualsiasi tipo di conferenza. Con un’agenda tanto piena, il Real farà in fretta a dimenticare il veto amministrativo contro l’opportunità di ospitare anche la concertistica di punta all’interno del Bernabéu: uno scenario interrotto dopo alcuni tentativi e le accese proteste dei residenti, a causa dell’inquinamento acustico in un’area urbana ad alta densità abitativa. Pregi e difetti dell’essere al centro di Madrid. Ma i blancos hanno tutte le intenzioni di focalizzarsi sui primi. Monetizzando senza sosta, in un calendario multidimensionale, parallelo a quello di Mbappé e compagni. E da oggi perfino più denso.