L’immagine della settimana calcistica è la stella verde in campo rosso sul tetto del mondo. Ma il trionfo dell’Under 20 non rappresenta un traguardo: è soltanto una tappa del percorso. Sempre più ambizioso, sempre più progettualmente attento. Fino ad arruolare, lato Nazionale maggiore, niente meno che gli addetti ai lavori del Real Madrid. È l’ultima iniziativa del Marocco di Walid Regragui, prondo ad accogliere tra le sue file un profilo come Abián Perdomo: il responsabile delle metodologie di allenamento dei blancos. Insomma, non proprio l’ultimo arrivato. Che da oggi però ha accettato la sfida propostagli da Rabat, diventando la guida del neonato comitato tecnico per lo sviluppo dei calciatori nella Federcalcio marocchina. Lo seguiranno in quest’avventura Óscar Garro, altro stimato dirigente delle giovanili in diversi club spagnoli, e il portoghese Tiago Lima, scuola Benfica. Un trittico che rafforza ulteriormente il progresso sportivo di Hakimi e compagni. Ma soprattutto di chi verrà dopo di loro.
In questi ultimi anni il Marocco ha dimostrato a tutti i livelli il salto di qualità apportato dal suo nuovo corso dirigenziale. Investimenti massicci tra vivai e infrastrutture, accompagnati da campagne di reclutamento che svariano dall’entroterra del Paese ai futuribili talenti della diaspora – da scovare nei migliori club europei, per poi riportarli a casa. Regragui, da commissario tecnico, è il culmine di questo processo. Il persuasore definitivo. In Qatar ha guidato la Nazionale a una storica semifinale mondiale, ma sa che c’è ancora tanto da fare. Con enormi potenzialità per l’intero movimento. Ma non basta arruolare i migliori giocatori, affidandosi ai migliori scout. Serve anche, ancora di più, una scuola di allenatori all’altezza. A ogni livello della catena di montaggio.
Per questo ci vogliono i pezzi più pregiati sul mercato, in grado di fornire know-how a pioggia verso tutto il calcio marocchino. “Non abbiamo alcuna intenzione di accontentarci e fermarci qua”, aveva avvisato Regragui parlando con AS, dopo che un giocatore come Brahim Díaz – fatto che all’epoca destò un certo scandalo a Madrid e dintorni – aveva scelto di rappresentare il Marocco anziché la Spagna. E sempre dalla Spagna continuano ad arrivare i rinforzi migliori, fino a Perdomo e soci. Perché ogni grande torneo sarà l’occasione per un ulteriore salto di qualità: un altro obiettivo dichiarato da Regragui, forse ancora più notevole, è la progressiva transizione della sua squadra dall’accortezza – difesa e contropiede, ingredienti efficacissimi nel 2022 – al predominio tattico, arrivando a comandare le partite a prescindere dall’avversaria. Sarebbe il definitivo passaggio da arrembante outsider a big del calcio mondiale a tutti gli effetti. Per realizzarlo, va ascoltata la voce degli esperti. Quella che fino a ieri ha contribuito alla grandezza del Real Madrid. E domani chissà.