Certi acquisti non hanno prezzo. In termine d’immagine, prestigio, ritorni commerciali: per le dimensioni odierne del Brasilerão, potenza del Sud America ma ancora campionato satellitare rispetto all’Europa, l’arrivo nel 2024 di Memphis Depay al Corinthians è uno di questi. Il problema è che oggi, dopo l’entusiasmo iniziale, lo stesso club paulista si trova in enorme difficoltà a rispettare i vincoli contrattuali sottoscritti con l’attaccante olandese – tra bonus, premi partita e altri esosi extra. Fino ad accumulare ben 4 milioni di euro di arretrati. Una cifra maiuscola, confermata in questi giorni dal presidente della società Omar Stábile. E che rischia di mettere a nudo tutte le problematiche di sostenibilità del calcio brasiliano.
Per gestire l’affare Memphis, dopo settimane di trattative, il Corinthians sembra essere riuscito a rinegoziare parte dell’accordo del giocatore limando il debito complessivo e garantendogli un pagamento a rate mensili da qui al prossimo marzo. I direttori legali del club sostengono che si tratta di un contratto “fuori dalla realtà”, eppure era stato firmato da entrambe le parti. La vicenda è sintomo semmai della nuova, vertiginosa dimensione in cui versa il Brasilerão: dopo la riforma Bolsonaro del 2021 (qui tutti i dettagli) i club di calcio detengono molti più poteri e potenzialità di crescita, ma rischiano anche altrettanto di più sotto il profilo economico. D’un tratto s’è palesata dunque la possibilità di attrarre dei fuoriclasse – dall’ex Barça e Atlético fino a Neymar, Marcelo, Thiago Silva – che finora avevano preferito fare carriera altrove. Al contempo però è facile fare il passo più lungo della gamba, e rendersi conto delle conseguenze strutturali di certe scelte soltanto a cose fatte.
Anche per questo, la Confederazione calcistica brasiliana ha intavolato le prime discussioni per implementare un sistema di fair play finanziario. Proprio con l’intento di dare un limite all’esuberanza dei club – tutelandoli e contenendoli al tempo stesso. La proposta è ancora in fase di sviluppo e in ogni caso dovrà sottostare a un periodo di sperimentazione. Ma è sintomo di una panoramica alquanto scivolosa: nel 2023/24 i primi venti club brasiliani hanno generato ricavi da record (1,72 miliardi di euro), a fronte però di una situazione debitoria allarmante (1,89 miliardi). E in aggiunta, le disparità negli investimenti dei giocatori stanno diventando sempre più marcate, con la forbice tra Flamengo, Botafogo e il resto del calcio che si allarga a vista d’occhio. Meglio correre ai ripari, allora, prima che altri Depay mandino i bilanci in tilt.