Dopo la Liga e la Serie A anche la Bundesliga potrebbe guardare all’estero. Tra ricorsi, proteste e polemiche gli esempi europei per il miglior campionato professionistico tedesco non sono particolarmente esaltanti, ma evidentemente la prospettiva di cospicui guadagni “facili” fa gola anche da quelle parti. Come spesso accade in Germania, prima di fare passi ufficiali, si cerca di tastare il terreno attraverso qualche dichiarazione pubblica. Nel Paese, infatti, a parte qualche eccezione, il 50%+1 dei club appartiene ad azionariati popolari, a tifosi che hanno il potere di veto su ogni provvedimento che riguarda la loro squadra. In questo caso, si è mosso uno dei pezzi grossi, Oliver Bierhoff, ex direttore generale della nazionale, ruolo che ha ricoperto fino al dicembre 2022.
L’ex attaccante di Udinese e Milan si è detto favorevole alla chance di disputare alcuni match di Bundes fuori dal territorio tedesco. «È inevitabile se si vogliono conquistare nuovi mercati o aumentare i ricavi» ha detto durante un evento congiunto organizzato dal quotidiano Bild e dalla lega di football americano NFL. Secondo Bierhoff, non bisogna sottovalutare “la fame di calcio” dei tifosi stranieri. «Vogliono vedere le star. Nella MLS ci sono trasferte con voli che durano sei ore. Ovviamente è complicato con il calendario calcistico già così fitto, ma in generale non mi opporrei all’idea» ha aggiunto.
Even after kick off, the Oviedo and Espanyol players did not move as protest to a La LIga match held in Miami.
It has been censored from all TV broadcasts. pic.twitter.com/Bv2gNAzUPJ
— The Touchline | 𝐓 (@TouchlineX) October 17, 2025
Bierhoff è sempre stato un dirigente con un sguardo rivolto al futuro. A volte la sua spinta innovativa ha funzionato, come per la riorganizzazione dei settori giovanili federali che ha prodotto l’attuale generazione dei Wirtz, Musiala, Adeyemi e Woltemade, 2002 e 2003 di grande talento. In altre occasioni, invece, le sue operazioni di marketing hanno spazientito i fan, portandoli a distaccarsi dalla Mannschaft. I precedenti di Spagna e Italia sull’argomento non rappresentato un esempio di esperimenti riusciti. Dopo le proteste dei giocatori la Liga ha dovuto annullare in fretta e fuori il progetto di giocare a Miami Villarreal-Barcellona. Per quanto riguarda la Serie A, invece, Milan-Como a Perth a febbraio è confermata, ma tra calciatori e allenatori c’è pochissimo entusiasmo.
🙅♂️ No se vio en la tele: los jugadores de Oviedo y Espanyol permanecieron quietos durante los primeros segundos del partido que les enfrenta ahora mismo en el Carlos Tartiere, en protesta por el plan que quiere llevar un partido de Liga española a Miami pic.twitter.com/ieYaHWr2zJ
— Diario AS (@diarioas) October 17, 2025
In Germania l’uscita di Bierhoff non è passata inosservata. Il presidente del Bayern Monaco, Herbert Hainer, si è detto contrario, così come l’amministratore delegato del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. «Non voglio che il BVB vada all’estero» ha dichiarato Watzke, a capo anche del comitato direttivo federale. Pure Hainer è stato chiaro: «La Bundesliga appartiene al territorio tedesco» ha tuonato. Posizione nette che arrivano dai due maggiori club nazionali in termini sportivi, economici e di seguito popolare. A bloccare l’idea, almeno per ora, ci ha pensato anche il CEO della federazione, Marc Lenz, che ha spiegato chiaramente come un simile scenario non si verificherà.