Oliver Bierhoff ha detto che «anche la Bundesliga dovrebbe giocare alcune partite all’estero»

Bayern Monaco e Borussia Dortmund, però, sono contrarie all'idea, così come quasi tutti i dirigenti della federazione
di Redazione Undici 09 Novembre 2025 alle 09:06

Dopo la Liga e la Serie A anche la Bundesliga potrebbe guardare all’estero. Tra ricorsi, proteste e polemiche gli esempi europei per il miglior campionato professionistico tedesco non sono particolarmente esaltanti, ma evidentemente la prospettiva di cospicui guadagni “facili” fa gola anche da quelle parti. Come spesso accade in Germania, prima di fare passi ufficiali, si cerca di tastare il terreno attraverso qualche dichiarazione pubblica. Nel Paese, infatti, a parte qualche eccezione, il 50%+1 dei club appartiene ad azionariati popolari, a tifosi che hanno il potere di veto su ogni provvedimento che riguarda la loro squadra. In questo caso, si è mosso uno dei pezzi grossi, Oliver Bierhoff, ex direttore generale della nazionale, ruolo che ha ricoperto fino al dicembre 2022.

L’ex attaccante di Udinese e Milan si è detto favorevole alla chance di disputare alcuni match di Bundes fuori dal territorio tedesco. «È inevitabile se si vogliono conquistare nuovi mercati o aumentare i ricavi» ha detto durante un evento congiunto organizzato dal quotidiano Bild e dalla lega di football americano NFL. Secondo Bierhoff, non bisogna sottovalutare “la fame di calcio” dei tifosi stranieri. «Vogliono vedere le star. Nella MLS ci sono trasferte con voli che durano sei ore. Ovviamente è complicato con il calendario calcistico già così fitto, ma in generale non mi opporrei all’idea» ha aggiunto.

Bierhoff è sempre stato un dirigente con un sguardo rivolto al futuro. A volte la sua spinta innovativa ha funzionato, come per la riorganizzazione dei settori giovanili federali che ha prodotto l’attuale generazione dei Wirtz, Musiala, Adeyemi e Woltemade, 2002 e 2003 di grande talento. In altre occasioni, invece, le sue operazioni di marketing hanno spazientito i fan, portandoli a distaccarsi dalla Mannschaft. I precedenti di Spagna e Italia sull’argomento non rappresentato un esempio di esperimenti riusciti. Dopo le proteste dei giocatori la Liga ha dovuto annullare in fretta e fuori il progetto di giocare a Miami Villarreal-Barcellona. Per quanto riguarda la Serie A, invece, Milan-Como a Perth a febbraio è confermata, ma tra calciatori e allenatori c’è pochissimo entusiasmo.

In Germania l’uscita di Bierhoff non è passata inosservata. Il presidente del Bayern Monaco, Herbert Hainer, si è detto contrario, così come l’amministratore delegato del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. «Non voglio che il BVB vada all’estero» ha dichiarato Watzke, a capo anche del comitato direttivo federale. Pure Hainer è stato chiaro: «La Bundesliga appartiene al territorio tedesco» ha tuonato. Posizione nette che arrivano dai due maggiori club nazionali in termini sportivi, economici e di seguito popolare. A bloccare l’idea, almeno per ora, ci ha pensato anche il CEO della federazione, Marc Lenz, che ha spiegato chiaramente come un simile scenario non si verificherà.

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