Son Heung-min non gioca più nel Tottenham, eppure tantissimi tifosi coreani continuano a essere innamorati (e a innamorarsi) degli Spurs

L'attuale attaccante del Los Angeles FC è stato a Londra per dieci anni, e così adesso i suoi connazionali hanno un club inglese di riferimento.
di Redazione Undici 12 Novembre 2025 alle 12:32

In un’ideale classifica dei migliori calciatori degli ultimi vent’anni, Son Heung-min non può occupare e infatti non occupa le primissime posizioni. Certo, stiamo parlando di un bravissimo attaccante, completo e anche piuttosto prolifico, ma Son resta un giocatore abbastanza lontano dai dominatori della sua epoca. Se però guardassimo per un attimo a ciò che è successo e a ciò che succede fuori dal campo, scopriremmo che il capitano della Nazionale sudcoreana ha avuto un impatto enorme, a livello economico e quindi anche culturale, sul calcio contemporaneo. Il motivo sta proprio nella sua provenienza geografica: Son Heung-min è probabilmente il miglior calciatore che sia mai nato in Corea, di certo è quello che si è affermato di più in Europa, inoltre è diventato un simbolo del Tottenham. E in quanto tale ha portato il club londinese a essere amatissimo in Corea del Sud. Al punto che il Guardian ha scritto un articolo dal titolo inequivocabile, anche per chi non mastica l’inglese: “Son Heung-min’s legacy: Asian fans are Tottenham for life after trailblazing impact”.

Insomma, Son Heung-min ha fatto la storia del calcio coreano, si può dire anche asiatico. E non ci sono altri modi per definire il suo percorso. Basti pensare che, nel 2023, è diventato il primo capitano asiatico di un club di Premier League. Ecco, l’eredità di quei giorni – e di tutto quello che è successo nelle sue stagioni agli Spurs – è ancora viva, anzi si rinnova continuamente. E infatti il Guardian scrive che «Son ha fatto sì che molte persone fuori da Londra e dell’Inghilterra si sentissero parte di un club. E non solo di un club. di una comunità». In questo senso, il quotidiano britannico racconta come molti immigrati e/o studenti coreani abbiano scelto di tifare Tottenham per la presenza in rosa di Son, e per il fatto che fosse stato scelto per indossare la fascia. «La scelta di eleggere Son come capitano», si legge, «ha fatto sì che gli Spurs fossero percepiti come una squadra che vuole abbracciare la diversità, che sa accettarla».

Nel corso della carriera di Son Heung-min al Tottenham, durata dal 2015 al 2025, molti cittadini sudcoreani sono andati in Inghilterra per guardare una partita degli Spurs. E non stiamo parlando solo di chi vive a Seul o nelle altre città del Paese, ma anche quelli che sono sparsi per il mondo. Tutto questo movimento, naturalmente, ha rappresentato un capitale importante per il club londinese – e la stessa cosa si sta ripetendo adesso negli Stati Uniti, dopo il trasferimento di Son a Los Angeles. Il bello è che questo capitale esiste ancora oggi, e continua a fruttare nonostante il giocatore abbia lasciato il Totenham: per ogni gara interna degli Spurs, molti appassionati asiatici – provenienti dalla Corea e non solo dalla Corea – si sparano dei viaggi lunghissimi pur di essere presenti. Certo, per alcuni tifosi local tutte queste dinamiche non sono poi così positive, la maggior richiesta dall’estero ha praticamente costretto la dirigenza degli Spurs ad alzare i prezzi – già molto elevati, per altro – dei biglietti, e così alcuni cittadini stranieri sono stati addirittura insultati dentro e nei pressi dello stadio. Al di là di questa distorsione, però, è bello rilevare come la storia d’amore tra Son, la Corea del Sud e tutto il mondo-Spurs sia ancora ardente, anche se lui adesso non c’è più.

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