Se esperimento doveva essere, i risultati mostrano che è decisamente riuscito. Perché spostare per un giorno la National Football League al Bernabéu di Madrid, dove domenica si sono affrontati i Miami Dolphins e i Washington Commanders per un match di regular season, non solo è stato un affare e una notevole vetrina commerciale per tutte le parti coinvolte – le due franchigie, la lega americana, il Real concessore dell’impianto. Ma ha avuto i connotati del grande evento sportivo in grado di mobilitare una metropoli come la capitale spagnola. Fino a generare, in base alle prime stime, un volano economico da 150-170 milioni di euro. Tra sponsorizzazioni, copertura mediatica e richiamo di pubblico. Basti pensare che nel weekend del 16 novembre, il tasso di occupazione alberghiera in tutta la Comunità autonoma di Madrid ha toccato il 90%. E siamo pure in bassa stagione.
Un exploit che ha superato anche le più rosee aspettative degli organizzatori, NFL in testa, già intenzionata per il futuro a disputare un maggior numero di partite in Spagna. La logistica ha funzionato alla perfezione, a partire dalla versatilità del nuovo Bernabéu che ha saputo rispondere a tutte le necessità sportive e di contorno del football americano. E come racconta AS, i numeri registrati sono anche del 50% migliori della previsione tracciata dal comune di Madrid la scorsa settimana, che aveva calcolato un possibile giro d’affari da 100 milioni. Alcune entrate, come quelle degli sponsor e di altri attori istituzionali, erano infatti precisamente preventivabili. Altre invece dipendevano dall’effetto NFL, che a quanto pare ha acceso gli entusiasmi anche al di fuori degli appassionati convenzionali, attirando l’attenzione di turisti, persone di passaggio e semplici curiosi.
In questo senso, la spesa in bar e ristoranti per le strade di Madrid ha raggiunto la notevole cifra di 21 milioni di euro. E considerata la composizione del pubblico del Bernabéu – dei 78.610 spettatori circa 42.000, più della metà, erano internazionali provenienti principalmente dagli Stati Uniti – si può tracciare l’identikit dell’avventore medio: viaggiatore abbiente, pronto a lasciarsi prendere dall’euforia dello shopping in quattro giorni di pernottamento nella capitale. Un ulteriore indizio di come il turismo associato allo sport stia generando un impatto sempre più importante per l’intera economica spagnola, ben 8,3 miliardi di euro nel 2024.
E di tutta l’eventistica sportiva di punta, la NFL rappresenta la lega più ricca al mondo (ha un valore complessivo da 240 miliardi, più o meno come il Pil della Grecia). Per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, si guardi a quel che è successo in Brasile: secondo gli addetti ai lavori, “un singolo match di football americano si è rivelato un prodotto più redditizio della finale di Copa Libertadores”. Se non una profanazione, poco ci manca. Ma a tutti gli attori coinvolti va benissimo così: Madrid non fa eccezione e si aggiunge alle altre grandi città europee aperte alla NFL, che nel corso degli ultimi mesi hanno generato fino a 200 milioni di euro a partita. Da Monaco a Londra, passando per Dublino, è una ricetta che fa scuola. E il Bernabéu ha superato l’esame a pieni voti.