Quello che sta vivendo in questi ultimi anni il Manchester United è un vero e proprio paradosso. Un crollo evidente che rimane, però, a tratti inspiegabile. Nonostante siano cambiati allenatori, giocatori, direttori e persino la proprietà, il club continua a essere pervaso da una crisi viscerale. È come se ci fosse un male invisibile ormai radicato nelle piaghe più profonde del club. Eppure, se si dovesse indicare un solo colpevole di questa rovinosa caduta, la gestione del mercato – sia nelle entrate che nelle uscite – prenderebbe il palcoscenico centrale. Il bilancio parla chiaro: i Red Devils sono la squadra con il peggior rapporto tra spese e ricavi degli ultimi dieci anni, con un passivo che sfiora il miliardo e mezzo di euro. Oltre ai continui acquisti sbagliati e onerosi, anche chi lascia Old Trafford torna a splendere altrove, come è capitato recentemente a McTominay al Napoli e Antony al Betis. E l’ultimo, doloroso, esempio di questa lunga lista di errori è Álvaro Carreras, il terzino sinistro oggi titolare fisso nel Real Madrid, che lo United ha lasciato partire a zero nel gennaio 2024.
«Carreras fa tutto incredibilmente bene: in difesa, in attacco e nelle piccole decisioni. Siamo veramente fortunati ad averlo qui con noi», ha recentemente dichiarato Xabi Alonso, l’allenatore che lo ha voluto fortemente dal Benfica. Carreras è uno dei tasselli fondamentali della ricostruzione del tecnico basco, iniziata dalla difesa con gli arrivi di Trent Alexander-Arnold – ancora in cerca della sua forma migliore – e del giovanissimo Dean Huijsen (2005). Tra i nuovi acquisti, però, è proprio il terzino ex United, classe 2003, che si è inserito con maggiore rapidità, guadagnando un posto fisso nell’undici titolare e relegando un giocatore importante come Ferland Mendy ai margini della squadra. È un giocatore intelligente, con e senza palla, e si inserisce perfettamente nel sistema fluido del Real Madrid. Cruciale nella fase di non possesso aggressiva, unisce la fisicità (è alto 186 cm) a una notevole rapidità. Ma soprattutto, in campo è una sicurezza: appare sempre sereno, tranquillo e incredibilmente preciso, doti essenziali per chi veste la camiseta del Real Madrid.
Insomma, il Manchester United ha un altro grande rimorso, per l’ennesima volta. La frustrazione è stata riassunta perfettamente da Piotr Sadowski, ex scout dei Red Devils: «È stato un errore madornale da parte dello United lasciarlo andare. Qualcosa non va qui [a Manchester], e credo che quel qualcosa sia la mancanza di coraggio del club nell’investire nei giovani giocatori», ha detto al media polacco Przeglad Sportowy. Carreras era arrivato in Inghilterra a soli 16 anni, nel 2020, prelevato proprio dalle giovanili del Real Madrid a parametro zero. Fin da subito aveva mostrato il suo valore: «Era un ragazzo molto serio e ambizioso. Lo so perché lo conoscevo personalmente. E sembrava già promettente», ha concluso Sadowski, rendendo il rimpianto ancora più amaro.
Dopo l’arrivo a Manchester, ha trascorso qualche anno in prestito tra Preston e Granada, senza mai ottenere una vera chance in prima squadra. Per poi, nella finestra invernale del 2024, passare al Benfica per sei milioni di euro. Ed è lì che Carreras è esploso: in poco più di una stagione è diventato uno dei terzini più seguiti al mondo. Un rendimento che lo ha riportato velocemente al Real Madrid, pagato 50 milioni. Anche nella capitale spagnola, dunque, hanno qualcosa da rimproverarsi. Tuttavia, il Real può permettersi il lusso di non dare spazio ai giovani da svezzare e di lasciarli andare, sapendo di avere il potere e il fascino per riprenderli – una dinamica già vista, come con Brahim Díaz e Carvajal, e che probabilmente si ripeterà con Nico Paz. Carreras è la perfetta dimostrazione di come il talento, per quanto evidente, segua spesso i suoi tempi. Non si è manifestato né nelle giovanili del Real Madrid né tantomeno con lo United. Il suo è stato un percorso di maturazione graduale, e il fatto che sia sbocciato al Benfica conferma che l’attesa è parte del gioco. E forse è proprio su questo che il Manchester United dovrebbe concentrarsi: capire come valorizzare il talento nascosto.