David Neres era un po’ scomparso dai radar, ma dopo Napoli-Atalanta si è ripreso la scena alla grande

La doppietta dell'esterni brasiliano ha suggellato quello che sembra un vero e proprio nuovo inizio, per la squadra di Conte.
di Redazione Undici 23 Novembre 2025 alle 04:34

In alcuni momenti del primo tempo di Napoli-Atalanta, sembrava che le due squadre si fossero scambiate l’anima: quella di Conte pressava furiosamente uomo su uomo, con marcature puntuali e aggressive, quella di Palladino veniva travolta dalla fisicità degli avversari in maglia azzurra. Il risultato di questa inversione dei poli, ovvero il 3-0 cin cui il Napoli è entrato negli spogliatoi all’intervallo, va però ascritto soprattutto a David Neres. Un giocatore discontinuo, incostante, a volte anche scostante nel suo modo di approcciare al gioco. Ma anche un giocatore che, quando è in forma ed è ispirato, è uno dei talenti più decisivi della Serie A.

Lo ha dimostrato proprio contro l’Atalanta, dopo un lungo letargo: i due gol segnati a Carnesecchi arrivano a undici mesi (!) di distanza dalla sua ultima rete segnata con il Napoli, una bellissima serpentina in casa della Fiorentina conclusa con un destro fulminante all’incrocio dei pali. Da allora, causa infortuni e intermittenze varie, l’ex esterno dell’Ajax si era un po’ smarrito, si era defilato, come gli era già successo spesso nel corso della carriera – l’esplosione all’Ajax lo aveva trasformato in uno degli esterni offensivi più ambiti del calcio europeo, pochi mesi dopo era praticamente sparito. Poi, all’improvviso, ecco la riaccensione. Potentissima, accecante: un tocco da biliardo in diagonale a battere Carnesecchi e una gran girata di sinistro dopo un bel filtrante di Scott McTominay. Vale la pena vedere soprattutto il secondo gol:

Il Napoli era reduce da un periodo tumultuoso, i rapporti interni – tra Conte e la squadra – sembravano essersi incrinati in maniera irreversibile. E proprio David Neres veniva inserito tra gli scontenti, ovvero faceva parte di un gruppo di giocatori che, dicevano i giornali, non sono proprio felici dei metodi e delle scelte di Conte. Quasi come a voler smentire tutta questa narrazione, l’allenatore azzurro ha inserito Neres nello slot di uno dei suoi fedelissimi, Matteo Politano, e ha ridisegnato il Napoli anche intorno al brasiliano: il 4-3-3 è diventato 3-4-1-2, Neres si è ritrovato Di Lorenzo e Beukema alle sue spalle e non ha dovuto interpretare il ruolo di esterno come Politano, cioè da quinto in fase di non possesso. Come detto, poi, l’approccio avuto dagli azzurri contro l’Atalanta è stato super-intenso, super-aggressivo, quindi il brasiliano ha potuto giocare diversi palloni in campo aperto, dopo la riconquista avanzata dei suoi compagni. E l’ha fatto benissimo. Ed è stato decisivo.

Ora sarà interessante capire se la rivoluzione di Conte – e di David Neres e di Lang, visto che anche l’esterno olandese si è giovato del nuovo sistema di gioco – verrà consolidata nelle prossime settimane. Di certo, recuperare e rimettere al centro della scena un talento come quello del brasiliano, beh, potrebbe essere una mossa decisiva. Dopo l’infortunio di De Bruyne, in fondo, il Napoli aveva perso tantissimo a livello puramente creativo, era diventata una squadra prevedibile e monotona. Ecco, con questo Neres le cose possono cambiare, anzi sono già cambiate. Vedremo se la nuova veste degli azzurri continuerà a ispirarlo, a valorizzarlo, a metterlo nelle condizioni di essere determinante. Contro l’Atalanta, che resta una delle migliori squadre della Serie A, le cose sono andate piuttosto bene. È una grande notizia per il Napoli, non lo è per tutte le altre candidate a stare in testa alla classifica.

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