Più potere alle singole leghe e qualche novità in vista già a partire dai Mondiali americani. L’International Football Association Board – cioè la cassazione globale, quando si tratta di regole del gioco – sta prendendo in esame una serie di modifiche all’uso del VAR, estendendone i casi di applicazione a discrezione delle varie federcalcio. In altre parole, questo tipo di revisione darebbe luce verde a chi spinge per un più capillare impiego della tecnologia: a partire dalla FIFA, che non ha alcuna intenzione di far dipendere una finale di Coppa del Mondo per un calcio d’angolo concesso erroneamente – circostanza che allo stato attuale prescinderebbe dal raggio d’azione del VAR.
Se così sarà, i Mondiali del 2026 potrebbero diventare il primo grande torneo a sperimentare l’utilizzo del VAR anche per i corner: sarebbero dunque gli arbitri di assistenza video a segnalare al direttore di gara se la palla è uscita completamente o a quale delle due squadre va attribuito l’ultimo tocco. Le pressioni istituzionali sull’IFAB per procedere in questa direzione erano evidenti da tempo e ora anche l’organo regolatore ha aperto alla prospettiva. Se c’è chi la considera una novità nel segno della precisione e dell’accuratezza (la FIFA molto più della UEFA), va sottolineato però che in questo modo si frammenterebbero ancora di più i tempi di gioco. E mica di poco: basti pensare che in media vengono assegnati 10-11 calci d’angolo a partita, e se a lasciare spazio ai dubbi fosse anche una minoranza di questi, il ritmo ne accuserebbe di continuo. Senza contare che, fra le altre revisioni, l’IFAB starebbe anche valutando di estendere l’utilizzo del VAR anche per l’attribuzione dei secondi cartellini gialli.
Seguiranno mesi di attente valutazioni, poi il prossimo marzo l’IFAB pronuncerà il consueto verdetto sull’aggiornamento delle regole del gioco. Ma se alcune situazioni, come il teatro dell’assurdo andato in scena nei minuti finali di Milan-Lazio, richiedono urgenti misure di buonsenso per snellire la burocrazia delle partite e il loro cortocircuito videoassistito – s’aspetta ancora l’introduzione del VAR a chiamata per gli allenatori – molte altre rischierebbero di appesantire ancora di più il fascino intrinseco dei 90 minuti. Dove le emozioni di chi guarda, se non congelate, sono ormai spesso rispedite al mittente. Che per prudenza aspetta, prima di esultare. Dovesse succedere anche per un calcio d’angolo, sai che fatica.