Orma le mascotte calcistiche stanno diventando sempre più famosi. Da Pully, il fenicottero del Cagliari divenuto famoso per essere andato a chiedere scusa ai tifosi sotto la curva, insieme ai giocatori alla ormai celebre Hennes, la capra del Colonia. Storie simpatiche ma comunque limitate ai fan di quelle squadre, niente a che vedere all’hype intorno a Cat, la mascotte del Barcellona, divenuta praticamente una star.
Sono un tifoso del Cagliari semplice, se Pully torna a casa felice anche io sono felice 🥰🦩 pic.twitter.com/jvaLlh3sNY
— Cagliari Calcio (@CagliariCalcio) October 6, 2024
Da quando ha fatto la sua prima apparizione sul palco del Liceu il 29 novembre 2024, durante le celebrazioni per i 125 anni del club, Cat è stato sempre più presente in ogni evento blaugrana. Il sorriso del nuovo gatto spunta ovunque: allenamenti, partite, riunioni marketing, contenuti audiovisivi. È persino uscito dal perimetro sportivo per comparire come ospite al Gran Premio di Catalunya di Formula 1. In pochi mesi, la mascotte creata dai fratelli Grangel è diventata un fenomeno virale, soprattutto tra i più giovani. Il boom non è solo digitale. Come scrive El Pais, La settimana scorsa il primo lotto di peluche di Cat – 5.000 pezzi – è andato esaurito in appena nove minuti, facendo schizzare la rivendita fino al triplo del prezzo originale di 35 euro. «Non ci aspettavamo un successo del genere. Ha superato di tre volte lo scenario più ottimistico» ha rivelato al giornale spagnolo Paloma Mikadze, direttrice dell’area Identity e Barça Media 360, da cui è nato il progetto.
L’idea di creare un personaggio ufficiale era in cantiere da anni. Il club aveva percepito un cambiamento nel modo in cui le nuove generazioni si relazionano ai brand e sentiva la necessità di un nuovo linguaggio comunicativo. «Bisognava spiegare ai più giovani cosa rappresenta il Barça, e farlo con un codice che capissero» ha spiegato Mikadze. Una scommessa rischiosa, lunga un anno tra brainstorming, analisi e presentazioni. La ricerca di un’estetica riconoscibile ha portato al coinvolgimento dei fratelli Carlos e Jordi Grangel, animatori di fama internazionale che hanno collaborato con colossi come DreamWorks e Sony, e premiati con un Oscar per Pinocchio. Tifosi culé dichiarati, i Grangel hanno lavorato sullo stemma, sulla storia del club e sugli animali simbolo della Catalogna. Da lì è nato Cat, ispirato al gatto selvatico del Montseny. La sua sagoma richiama quella dello scudo, un dettaglio che ha convinto immediatamente la dirigenza.
Damos la bienvenida a la mascota Cat, creada con motivo del 125 aniversario por los hermanos Grangel junto con el FC Barcelona.
Culer, integradora, carismática, divertida… La mejor mascota para el mejor club del mundo. pic.twitter.com/FvhkQ09dQh
— FC Barcelona (@FCBarcelona_es) November 29, 2024
La presentazione durante l’anniversario ha fatto da trampolino. Oggi l’account ufficiale Catculer supera 1,3 milioni di follower su Instagram e 1,7 milioni su TikTok, con oltre 18 milioni di like. «La comunità ha adottato Cat in modo naturale. Non abbiamo forzato nulla» ha sottolineato Mikadze. Da lì, il passo verso il merchandising – tazze, T-shirt, calze, cappellini – è stato breve, ma non premeditato: «Cat non nasce come progetto commerciale, è un asset identitario» ha puntualizzato la responsabile. Fra i prodotti più attesi, il peluche: un lavoro lungo mesi tra prototipi e test di qualità, fino alla versione definitiva. Un secondo lotto da 5.000 pezzi arriverà prima di Natale. Il Barça guarda ora oltre i confini europei. In Asia, dove la squadra ha effettuato la tournée estiva, la mascotte è già un’icona amatissima. Sul performer che dà vita a Cat, però, vige il più assoluto riserbo: il club vuole che la protagonista sia la mascotte, non la persona sotto il costume. Ciò che è certo è l’attenzione maniacale ai dettagli: «Ogni movimento è studiato», rimarca Mikadze. Cat non è più solo una mascotte: è un simbolo identitario, un ponte generazionale e un nuovo elemento del mondo Barcellona.