Simone Deromedis e lo skicross italiano hanno tutto ciò che serve per sognare una storica medaglia a Milano Cortina 2026

Le ultime due vittorie del freestyler azzurro, così come il secondo posto conquistato da Zorzi, hanno un peso molto significativo. Soprattutto in vista delle prossime Olimpiadi Invernali.
di Redazione Undici 13 Dicembre 2025 alle 02:25

L’Italia ha iniziato piuttosto bene la stagione degli sport invernali. E anche nello skicross le promesse sono molto, molto interessanti: la spedizione azzurra a Val Thorens (Francia) ha raccolto addirittura una doppietta in campo maschile, dove la stellina Simone Deromedis ha messo il sigillo sulla gara inaugurale, precedendo il connazionale Edoardo Zorzi. Appen 24 ore dopo, Deromedis è arrivato a un passo dal ripetersi, chiudendo al secondo posto la gara del venerdì alle spalle di Kevin Drury. Il 37enne canadese è riuscito a sorprendere l’Azzurro nella parte finale, dopo che il classe 2000 trentino aveva condotto davanti a tutti la prima metà di gara, lanciato verso un bis che avrebbe avuto dell’incredibile. Zorzi, invece, è uscito di scena nello stesso quarto di finale che ha visto passare il turno proprio Deromedis e l’altro italiano presente, Federico Tomasoni. Che poi è uscito di scena in semifinale, quasi come a voler dimostrare come l’Italia disponga di risorse importanti, in vista di Milano Cortina 2026.

Deromedis ha un forte legame con la propria famiglia. Nato e cresciuto nella trentina Val di Non, ha passato anni a curare i meleti nei terreni di famiglia assieme a papà Luca. Un’attività che svolge tutt’oggi di tanto in tanto, soprattutto al termine della lunga stagione sportiva. Non stupisce, quindi, la dedica al nonno, da poco scomparso, fatta dopo la vittoria del giovedì: «Per me questa gara è speciale. Ho perso un paio di mesi fa mio nonno e dedicargli una vittoria rappresentava una motivazione ulteriore», ha detto Deromedis, aggiungendo poi qualche parola sulla gara e sul Zorzi, secondo alle sue spalle. «È speciale essere sul podio con Edoardo, che meritava un simile successo: abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Sono partito bene, ho sempre sciato al meglio e sono davvero contento di quello che sono riuscito a fare oggi».

Anche senza la seconda vittoria, per Deromedis è l’avvio ideale di un inverno che lo porterà, tra circa due mesi, a giocarsi una medaglia olimpica in quel di Livigno per i Giochi di Milano Cortina 2026. Un podio che significherebbe tanto, non solo a livello personale: anche solo un bronzo darebbe voce e riconoscibilità al suo sport nel panorama italiano. Lo skicross, infatti, è una disciplina piuttosto giovane: inserito nel programma olimpico a partire da Vancouver 2010, rientra nell’universo dello sci freestyle. In quattro Olimpiadi,  l’Italia non è ancora riuscita ad aggiudicarsi una medaglia. Il miglior piazzamento è proprio di Deromedis, quinto a Pechino 2022.

Questo è il format di gara che vedremo anche a Milano Cortina: la prova si svolge un percorso lungo un paio di centinaia di metri, caratterizzato da salti e curve, percorso da quattro atleti contemporaneamente. In Coppa del Mondo, le gare sono a eliminazione diretta, e superandole tutte si arriva fino alla finale, come successo a Deromedis in entrambe le prove disputate a Val Thorens.

La carriera di Deromedis, fin qui, è stata un progressivo crescendo. Prima il quinto posto a Pechino 2022, quando non aveva ancora compiuto 22 anni. Dodici mesi dopo, ha firmato la prima medaglia mondiale di sempre dell’Italia nello skicross. grazie all’oro vinto a Bakuriani, in Georgia. Per il primo sigillo in Coppa del Mondo bisogna attendere il 28 gennaio 2024, ma da quel giorno Simone non si è più fermato. Al punto che nell’ultima stagione si è imposto tre volte, raggiungendo il secondo posto della classifica generale. Stando a quanto fatto finora, sembra che le Olimpiadi di Milano Cortina arrivino al momento giusto per tentare l’assalto a uno dei metalli in palio, magari il più prezioso. E chissà che anche qualcun altro tra gli italiani non riescainfilarsi lì, tra i più forti della disciplina. Di certo, i primi risultati di questo inverno aiutano ad avvicinarsi con ottimismo all’appuntamento olimpico.

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